Arriva la Dichiarazione dei diritti Internet: il documento presentato a Montecitorio.
Boldrini: “Una carta in evoluzione”

28 luglio 2015
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E’ stata presentata dal presidente della Camera e da Stefano Rodotà. Sulla tematica lavora da un anno un gruppo di studiosi ed esperti, operatori del settore e rappresentanti di associazioni TwitterRedazione Tiscali Arriva la “Dichiarazione dei diritti di Internet”. A un anno dalla costituzione, l’apposita commissione presenta la “dichiarazione dei diritti in Internet”. I 14 punti della dichiarazione, la prima del genere ad essere stata prodotta nel mondo a livello istituzionale – sottolinea Laura Boldrini – rappresentano “l’affermazione dei diritti dell’utente digitale: da quello di accesso fondamentale della persona ad Internet come condizione per il pieno sviluppo individuale e sociale, a quello alla conoscenza ed alla consultazione in Rete”. Il prossimo obiettivo dopo l’approvazione della Carta, spiega la presidente della Camera in una conferenza stampa annunciando che il testo sarà presentato al prossimo Internet governance forum in Brasile, è quello di farne confluire i principi in una mozione parlamentare unitaria. E la presidente della Camera auspica anche che, con la riforma del regolamento di Montecitorio, si possa considerare anche la istituzione di una commissione permanente su Internet. La carta in 14 punti Una carta in “evoluzione” – “Oggi – spiega Boldrini – è una giornata di grande soddisfazione- Abbiamo costituito questa commissione composta di di deputati e di esperti, tutti a titolo gratuito, per mettere insieme persone con sensibilità e opinioni diverse per arrivare a una sintesi che potesse avere l’adesione di tutti”. Dodici sedute, sei incontri di audizioni di 46 esperti nazionali ed internazionali ed una consultazione pubblica durata cinque mesi, con 14mila accessi e 590 opinioni espresse hanno portato all’elaborazione della Carta che è online sul sito della Camera. La presidente della Camera sottolinea che la dichiarazione è “rivolta ai giovani”, e si augura “che possa avere amplissima diffusione nelle scuole”. E il lavoro della commissione non si ferma. “Questo è un lavoro che, al momento, abbiamo ritenuto il più omnicomprensivo e innovativo possibile. Ma quello di internet è un fenomeno in continuo cambiamento, quindi anche una carta che vuole offrire dei diritti deve essere in evoluzione”, sostiene Boldrini. Il presidente della commissione Stefano Rodotà sostiene che la Dichiarazione “sarà uno strumento per contribuite a costruire una cittadinanza nell’era di internet e rappresenta una novità vera: rappresenta infatti che anche in sede parlamentare sia possibile fare un buon lavoro”.La commissione di studio – La Presidenza della Camera dei deputati ha promosso la costituzione di una Commissione di studio per l’elaborazione di principi in tema di diritti e doveri relativi ad Internet un anno fa. A far parte della Commissione, che ha iniziato i suoi lavori il 28 luglio 2014, sono stati chiamati deputati attivi sui temi dell’innovazione tecnologica e dei diritti fondamentali, studiosi ed esperti, operatori del settore e rappresentanti di associazioni. Per la prima volta in Italia è stata istituita in sede parlamentare una Commissione su questi temi. L’iniziativa, che fa seguito ad alcuni incontri e seminari svolti proprio alla Camera dei deputati su questi argomenti, nasce anche in coincidenza con altre iniziative analoghe, assunte in questo ambito negli ultimi anni, con una recente accelerazione a livello internazionale. Il professor Stefano RodotàTra queste, l’approvazione in Brasile dSulella legge cosiddetta “Marco civil” nell’aprile 2014, le sentenze della Corte di giustizia dell’Unione europea dell’8 aprile (Google-Spain) e del 13 maggio 2014 (Digital rights Ireland), la raccomandazione del Consiglio d’Europa anch’essa del 16 aprile 2014 (sulla protezione dei diritti umani su Internet) e la sentenza della Corte Suprema Usa del 25 giugno 2014 (sulla privacy relativa ai telefoni cellulari). Tutto ciò si aggiunge alle molte iniziative provenienti dalla società civile che in questi ultimi anni si sono mosse nella direzione della elaborazione di specifici principi per il governo della rete. Il testo elaborato dalla Commissione, anche per la specificità di Internet, individua una serie di principi generali che abbracciano le diverse tematiche connesse all’uso della rete. Non intende invece costituire una forma di regolamentazione secondo il classico modello normativo.L’8 ottobre 2014 la Commissione ha varato una prima bozza di dichiarazione dei diritti in Internet, i cui contenuti – sintetizzati in 14 articoli – sono stati sottoposti all’attenzione dei partecipanti alla riunione dei Parlamenti dei Paesi membri dell’Unione europea e del Parlamento europeo sui diritti fondamentali che si è tenuta presso la Camera il 13 e il 14 ottobre 2014 nel corso del Semestre di presidenza dell’Unione europea. Il testo è stato poi sottoposto a una consultazione pubblica (dal 27 ottobre 2014 al 31 marzo 2015) per assicurare la partecipazione più larga possibile all’individuazione dei principi in esso contenuti. All’esito della consultazione pubblica e di un ciclo di audizioni di associazioni, esperti e soggetti istituzionali, i principi sono stati rielaborati e trasfusi in un nuovo testo della Carta dei diritti, che si propone come sintesi più avanzata delle diverse posizioni e sensibilità emerse. Durante la conferenza stampa la Presidente Boldrini annuncerà anche quali saranno le prossime tappe
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