Agricoltura Biologica tra presente e futuro” –
A Piano di Sorrento presso Villa Fondi l’Assessorato all’Agricoltura della Regione Campania , con il patrocinio del comune di Sorrento ha organizzato un convegno – dibattito per discutere del futuro dell’agricoltura biologica. Un argomento interessante che ha catalizzato l’attenzione del pubblico in sala, anche per il format snello, fluido, quello di un tolk-show, con video brevi ma concisi . Il dibattito è subito risultato vivace e proficuo, si sono intervallate le riflessioni dei relatori a quelle del pubblico composto da produttori, consumatori, tecnici agronomi, rappresentati delle organizzazioni professionali, associazioni di consumatori e ambientalisti e l’Arga della Campania, l’associazione dei giornalisti agricoli e ambientalisti della Campania; tutto sapientemente moderato, osservato e puntualizzato dal Presidente dell’ordine dei giornalisti Ermanno Corsi, a cui non sono mancate battute e osservazioni necessarie per porre l’accento su aspetti di fondamentale importanza. Sicuramente fare agricoltura biologica non è cosa facile, le regole di produzione a cui sottostare sono molto restrittive sia per quanto riguarda i mezzi tecnici da poter usare, ma anche i semi, i fertilizzanti e i prodotti per la difesa fitosanitaria, il tutto per arrivare a produzioni compatibili con l’ambiente. Gli imprenditori che coltivano biologico amano ciò che fanno, è quanto emerso durante il dibattito, amano la natura e la difendono, il biologico è inteso come stile di vita, come ci testimonia Alfonso Iaccarino patron del rinomato ristorante “Don Alfonso”, ed proprio in queste motivazioni che i consumatori riusciranno a trovare il “buono” che cercano sulle loro tavole.
La prima difesa del territorio è l’agricoltura, oggi le ecomafie stanno distruggendo il paese che amiamo, e la coltivazione biologica potrebbe rappresentare una iniziale e solida salvaguardia.
L’assessorato all’agricoltura a tutela delle coltivazioni biologiche ha posto in essere delle azioni di intervento e promozione che sono strumento di aiuto e di indirizzo:
– la formazione professionale di addetti alla consulenza aziendale;
– la formazione di operatori agricoli attraverso specifici corsi, finanziati principalmente con la misura 4.16, che hanno coinvolto circa 1500 operatori agricoli;
– il finanziamento di borse di studio per i partecipanti al 1° master in agricoltura biologica attivato dalla Facoltà di Agraria dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II”
– l’assistenza tecnica alle aziende agricole biologiche attraverso l’attivazione di 32 sportelli di consulenza specializzata dislocati su tutto il territorio regionale;
– la realizzazione di azioni dimostrative nei principali comparti produttivi nei quali è presente l’agricoltura biologica;
– la promozione del consumo di prodotti provenienti dall’agricoltura biologica attraverso i programmi di educazione alimentare attivati dall’assessorato all’agricoltura, in collaborazione con la direzione scolastica regionale che hanno visto coinvolti diverse migliaia di studenti e centinaia di insegnanti;
– la collaborazione con il Comune di Napoli ed il Dipartimento di Prevenzione Collettiva dell’ASL Napoli 1, per la diffusione delle conoscenze sulle produzioni agroalimentari certificate tramite la realizzazione di corsi per il personale delle scuole comunali coinvolgendo circa 2200 persone tra cuochi, puericultrici ed educatrici;
– la collaborazione con il Dipartimento di Prevenzione collettiva dell’ASL Napoli 1, per la formazione in materia di produzioni agricole certificate di più di 500 addetti ai controlli dell’ASL.
L’Assessorato ha inoltre promosso anche interventi per favorire la conversione delle aziende all’agricoltura biologica come : l’erogazione di aiuti agli agricoltori impegnati nello sviluppo dell’agricoltura ecosostenibile (biologico + integrato) attraverso la misura F del Piano di Sviluppo Rurale che nel primo anno di attuazione ha ricevuto circa 3.400 domande di finanziamento; il riconoscimento di punti di premialità per gli operatori dell’agricoltura biologica nella formazione delle graduatorie per l’accesso ai finanziamenti previsti dalle diverse misure del Programma Operativo Regionale (POR). Il dibattito ha poi evidenziato l’importanza della modulistica che gli imprenditori di biologico devono produrre, in effetti essa (seppure risulta gravosa) è di fondamentale importanza in primo luogo perché costringe gli operatori a prestare ancora maggiore attenzione a tutte le operazioni che pone in essere, ma soprattutto rende il prodotto di facile rintracciabilità e di certa provenienza, insomma un prodotto garantito. Il biologico ci impone una cultura che è fatta di amore per l’ambiente e per il proprio territorio, che va spesa nel territorio stesso e non solo esportata, in effetti gli stessi ristoratori e commercianti dovrebbero prendersi cura di distribuire e servire principalmente prodotti locali, insomma costruire una sorta di piccola filiera che da subito dia sbocchi ai produttori, si potrebbe usare in questo modo una sorta di pubblicità reciproca che sarebbe di forte aiuto per tutta la filiera. Forse un po’ in sordina e sicuramente un po’ più lentamente di altri settori ma il biologico sta camminando e facendo passi da gigante, le istituzioni sono vicine agli operatori si lavora insieme per costruire una regione a misura “ di bambino “(A.C.)


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