PRESENTATE LE GARE INTERNAZIONALI PER LA FERROVIA DEL VESUVIO E PER LA STAZIONE “VESUVIO EST” DELL’ALTA VELOCITÀ.
Il Presidente della Regione Campania, Antonio Bassolino, l’Assessore regionale ai Trasporti, Ennio Cascetta, il Sindaco di Ercolano, Luisa Bossa, il Presidente dell’Ente Parco nazionale del Vesuvio, Amilcare Troiano e il Direttore Programma Investimenti Sud Italia di RFI (Rete Ferroviaria Italiana, gruppo FS), Michele Del Principe, hanno presentato, oggi, presso la Sala Giunta di Palazzo Santa Lucia, due importanti concorsi internazionali di progettazione:

· il bando per il progetto preliminare della “Ferrovia del Vesuvio”, che consentirà – dopo anni di impasse burocratici e con un progetto completamente modificato e interamente compatibile con l’ambiente – di avviare finalmente la realizzazione di un collegamento su ferro per raggiungere il vulcano;

· il bando per la realizzazione della stazione “Vesuvio Est” (nei pressi di Sarno, Striano e Poggiomarino) sulla linea ferroviaria ad alta velocità/capacità in costruzione, che consentirà di collegare direttamente all’alta velocità l’area dell’Agro nocerino-sarnese, quella a nord-est del Vesuvio e la penisola sorrentina, senza passare necessariamente per il nodo di Napoli.

1. IL BANDO PER LA FERROVIA DEL VESUVIO

Il Presidente della Regione, Bassolino, il Sindaco di Ercolano, Bossa e il Presidente dell’Ente Parco nazionale del Vesuvio, Troiano hanno firmato oggi un protocollo d’intesa per l’avvio del concorso internazionale destinato ad individuare il progetto preliminare di realizzazione della “Ferrovia del Vesuvio”.

Un collegamento atteso da cinquant’anni
Si avvia così finalmente l’iter per la realizzazione di un collegamento su ferro per il vulcano, atteso da oltre cinquant’anni: il progetto, infatti, riprende quello del treno a cremagliera Cook che collegava Pugliano (Ercolano) con la stazione inferiore della storica funicolare, la quale – a sua volta – portava fino a 200 metri dall’orlo del cratere.

Il treno Cook fu istituito nel 1903 e dismesso definitivamente nel 1955; venne infine sostituito da una seggiovia che chiuse nel 1984.

La funicolare, invece, istituita nel 1880 e resa celebre dalla canzone “Funiculì, funiculà”, fu danneggiata irreparabilmente dall’eruzione del 1944 e mai più riattivata (vedi scheda storica per i dettagli).

Concorso internazionale con 500mila euro di fondi regionali e successivo project financing
Il protocollo stabilisce quanto segue:

· la Regione Campania indirà entro la fine di marzo il concorso internazionale per il progetto preliminare, stanziando circa 500mila euro;

· I progetti preliminari presentati saranno valutati da una Commissione di cinque componenti, due dei quali indicati dall’Assessorato ai Trasporti della Regione Campania, due dall’Ente Parco Nazionale del Vesuvio e uno dal Comune di Ercolano;

· sucessivamente (entro l’anno) si attiverà la procedura della “finanza di progetto” (il cosiddetto “project financing”), che prevede l’intervento di capitali privati per la progettazione definitiva ed esecutiva, la costruzione e la gestione dell’infrastruttura: si tratta in pratica di un’altra gara, con la quale verrà scelto un concessionario, al quale saranno affidate la realizzazione e la gestione della ferrovia, in base alla normativa vigente sui lavori pubblici (Legge Merloni e successive);

· i capitali privati, infine, saranno integrati da un contributo regionale.

Primo stralcio dall’ex officina Cook alla base del Gran Cono
Il progetto preliminare, in particolare, dovrà prevedere un primo significativo stralcio dell’opera, corrispondente al tratto compreso tra l’ex Officina Cook e la base del Gran Cono a quota 850 metri, in un’area compresa tra questo e la caldera del Somma. Di lì in poi si potrà proseguire soltanto a piedi, non essendoci più la funicolare.

Una linea lunga 5 km con 5 fermate
La linea sarà lunga 5 km e prevede 5 fermate:

· Cook, con la trasformazione delle ex officine in stazione con servizi di accoglienza e informazione ai turisti e aree espositive;
· Canteroni, nei pressi del colle omonimo;
· Osservatorio Vesuviano;
· Tirone, nei pressi delle riserva forestale omonima;
· Vulcani, nei pressi del Colle Umberto, tra Vesuvio e Monte Somma.

Un percorso di 10 minuti con trenini elettrici da 450 posti l’uno
L’intero percorso durerà circa 10 minuti e sarà effettuato con trenini a trazione elettrica a basso impatto ambientale (con ruote gommate per ridurre al minimo anche l’inquinamento acustico), capaci ognuno di trasportare 450 passeggeri. Ogni fermata consentirà ovviamente l’accesso ai sentieri del Parco nazionale del Vesuvio.

Previsti anche interventi di riqualificazione delle aree circostanti
Il progetto dovrà prevedere anche altri importanti interventi di riqualificazione delle aree circostanti la nuova ferrovia.

Verrà recuperata la cava dismessa Amendola-Formisano
Particolarmente significativo il recupero della cava dismessa Amendola-Formisano, una parte della quale è stata utilizzata in passato anche come discarica: qui sono previste anche aree attrezzate all’aperto per attività turistico-ricreative (percorsi per mountain bike, etc.)

Una passeggiata tra i resti delle colate laviche del 1944
Verrà anche riqualificata via Fellapane, con la realizzazione di una passeggiata tra i resti delle colate laviche del 1944 verso San Sebastiano e Cercola, e più in generale saranno effettuati interventi di miglioramento della gestione del ricco patrimonio forestale del Parco.

Prevista anche l’estensione della linea
In un secondo momento, si estenderà il sistema fino ai collegamenti anche intermodali con le città confinanti con il vulcano, l’autostrada Napoli-Salerno e con la fascia costiera e gli approdi portuali di Ercolano-Villa Favorita e Portici.
Si recupererà il tracciato dell’ex cremagliera Cook
Il progetto preliminare avrà dunque l’obiettivo del recupero e dell’integrazione, con modalità ecosostenibili, del tracciato dell’ex cremagliera Cook non solo come infrastruttura al servizio del Parco ma, soprattutto, come direttrice di collegamento trasversale del territorio, dalla fascia costiera a quelle montane più interne del Somma/Vesuvio, e come potente occasione di riqualificazione dei paesaggi urbani e naturali attraversati.

Si migliorerà la sostenibilità ambientale dell’area
Una soluzione necessaria per migliorare la sostenibilità ambientale dell’area, visto che l’uso dei mezzi su gomma per raggiungere il vulcano provoca problemi di congestione del traffico veicolare, inquinamento acustico e atmosferico, oltre al negativo impatto visivo dovuto ai numerosissimi bus turistici parcheggiati alla base del cratere.

2. LA STAZIONE “VESUVIO EST” SULLA LINEA AV/AC

Sempre oggi, è stato annunciato un altro importante bando di gara internazionale che riguarda il progetto della stazione “Vesuvio Est” che verrà costruita nella zona di Striano, Poggiomarino e Sarno sulla linea ad alta velocità-capacità ferroviaria in costruzione, insieme a una nuova stazione della Circumvesuviana.

Un bando internazionale sul modello della stazione di Napoli-Afragola
Il bando internazionale – che verrà pubblicato entro l’anno – prevede la progettazione, anche architettonica, dell’opera, secondo quanto già sperimentato con successo per la stazione di Napoli/Afragola della linea Tav Roma-Napoli, affidata al noto architetto anglo-iracheno Zaha Hadid. E’ il frutto di un protocollo d’intesa firmato lo scorso maggio da Regione, RFI e Circumvesuviana.

Nel 2008-2009 la conclusione dei lavori
Una volta ottenuto il progetto definitivo, si procederà all’appalto per i lavori, che dovrebbero concludersi tra il 2008 e il 2009.

30 milioni di euro il costo della stazione
Il costo della nuova stazione – circa 30 milioni di euro – sarà a carico di Regione e RFI, con un eventuale contributo dei fondi del PON Trasporti 2000-2006 (Programma Operativo nazionale, ossia i fondi europei trasferiti allo Stato) che la Regione si impegnerà a richiedere.

Diecimila mq di superficie interna e un bacino di 742mila residenti
La stazione “Vesuvio Est” – 10mila metri quadrati di superficie interna e 50mila complessivi – consentirà di collegare direttamente all’alta velocità l’area dell’Agro nocerino-sarnese, quella a est del Vesuvio (Ottaviano, San Giuseppe Vesuviano, San Gennaro Vesuviano, Pompei, Palma Campania, Terzigno, Boscoreale, Boscotrecase, Sant’Antonio Abate, Scafati etc.) e la penisola sorrentina (per un bacino di utenti diretti di circa 742mila residenti), senza passare necessariamente per il nodo di Napoli.

Essa sarà infatti collocata sulla cosiddetta “linea a monte del Vesuvio”, una bretella di collegamento in corso di realizzazione fra la linea Tav Roma-Napoli e la vecchia linea FS Salerno-Battipaglia-Reggio Calabria, e che rappresenta il proseguimento della linea ad alta velocità da Salerno a Battipaglia.

Il risparmio di tempo: due ore in meno da Sarno a Roma
La nuova stazione consentirà dunque un grande risparmio di tempo a chi proviene da quelle zone, nel caso in cui non si debba raggiungere il capoluogo campano ma proseguire verso Roma o Reggio Calabria.

Da Sarno a Roma, ad esempio, grazie alla nuova stazione e alla linea diretta ad alta velocità, si risparmieranno ben due ore (circa 65 minuti, invece delle 3 ore necessarie oggi complessivamente per raggiungere prima Napoli da Sarno con la Circumvesuviana e poi Roma).

Collegata anche con 3 linee della metropolitana regionale
Inoltre, la stazione sarà direttamente inserita nel sistema della metropolitana regionale: in essa, infatti, confluiranno anche le due linee esistenti della Circumvesuviana Napoli-Ottaviano-Sarno e Napoli-Pompei-Poggiomarino-Sarno, e la linea regionale di Trenitalia Napoli-Salerno.

25 minuti in meno da Sarno a Napoli e 45 da Pompei a Roma
Notevole la riduzione dei tempi di viaggio anche per le linee regionali: grazie alla nuova stazione, ad esempio, da Sarno a Napoli si risparmieranno 25 minuti (40 minuti invece di un’ora e 5), mentre da Pompei si potrà raggiungere Roma (anche qui senza passare per il nodo di Napoli) in circa un’ora e mezza anziché due ore e un quarto (- 45 minuti).

138 treni e 10mila passeggeri al giorno
A regime, sono previsti 196 treni al giorno (52 delle linee nazionali e 144 della metropolitana regionale – in pratica un treno ogni 15 minuti) e circa 10mila passeggeri al giorno (duemila nella fascia di punta, tre milioni l’anno), cui si aggiungono altri 1.500 non viaggiatori che frequenteranno la stazione per altri motivi: all’interno della struttura, infatti, sono previsti anche servizi commerciali, bancari e postali, ristoranti etc.

Parcheggio auto da mille posti e aree per taxi e terminal bus
Previsto anche un parcheggio auto da mille posti e aree per taxi e terminal bus: la stazione, infatti, sarà raggiungibile anche dall’autostrada A30 e dalla statale 268.

SCHEDA – CRONISTORIA DELLA FUNICOLARE DEL VESUVIO

1880: il 6 giugno viene inaugurata la prima funicolare del Vesuvio. Dalla stazione inferiore (791 m) si arriva a quota 1.181 m, a 200 m dall’orlo del cratere.

1888: la società francese Société Anonyme du Chemin de Fer Funiculaire du Vèsuve, che gestisce l’impianto della funicolare, cede la compagnia alla società Thomas Cook and Son.

1903: il 28 settembre viene inaugurata la nuova ferrovia sulla tratta: Stazione Olivi-San Vito-Eremo-Vesuvio (Stazione inferiore della funicolare), con la denominazione di Ferrovie Vesuviane (F.V.). Tale linea collega la zona a monte di Pugliano con la funicolare, rendendo più agevole l’accesso al Vesuvio.

1904: viene inaugurato il tratto Napoli-Poggiomarino delle S.F.S.M. (Circumvesuviana) con fermata anche a Resina, stazione che si sarebbe rivelata di estrema importanza e avrebbe reso il Vesuvio più vicino a Napoli.

1906: si verifica una eruzione che danneggia notevolmente gli impianti della funicolare. Il 7 e l’8 aprile vengono distrutte la stazione inferiore e superiore, le attrezzature, i macchinari, le due vetture della funicolare. L’attività eruttiva finisce il 21 aprile e provoca una perdita d’altezza del cono, la distruzione della funicolare e dell’annesso ristorante, danni all’ultimo tratto della ferrovia vesuviana.

1909: terminano i lavori della nuova funicolare su progetto dell’ingegnere Enrico Treiber. La nuova Stazione Inferiore viene costruita a 754 m di altitudine mentre la Stazione Superiore si trova a 1.175 m. Da qui una stradina di 400 m permette di superare i restanti 26 m di dislivello e di giungere sull’orlo del cratere a 1.165 m.

1911: una nuova eruzione procura ulteriori danni; la stazione superiore viene distrutta e ci vuole quasi un anno per ricostruirla all’altitudine di 1.137 m.

1913: il 6 gennaio viene inaugurata la nuova Stazione di Pugliano, proprio di fronte alla Stazione di Resina della Circumvesuviana. La stazione di Pugliano costituisce il nuovo punto di partenza del trenino che porta alla funicolare. La precedente stazione viene dismessa.

1928: i fratelli Cook si ritirano ed il controllo della funicolare e della ferrovia vesuviana passa alla “Società Anonima Italiana per le Ferrovie del Vesuvio”, associata con la casa madre Thomas Cook and Son.

1929: si verifica una nuova eruzione del vulcano che però non causa danni gravi alla ferrovia e alla funicolare.

1937: la “Società Anonima Italiana per le Ferrovie del Vesuvio” muta la ragione sociale e diviene Società Funicolare e Ferrovia Vesuviana.

1944: si verifica l’ultima eruzione del vulcano che causa danni irreparabili alla funicolare (dal 1943 sotto il controllo degli Alleati). La Stazione superiore viene nuovamente distrutta, mentre si salva parzialmente la Stazione Inferiore. La funicolare non viene più ricostruita. La ferrovia, invece, non subisce danni irreparabili, anche tre tratti di binario rimangono sepolti dalla lava.

1945: le SFSM acquisiscono l’impianto; è l’ultimo anno della gestione Cook.

1946-1947: sotto la guida delle SFSM la linea viene ripristinata nei tratti distrutti ed il trenino arriva di nuovo fino alla stazione di valle della funicolare (non più ricostruita).

1948: si decide di costruire una strada fino alla vecchia stazione inferiore della funicolare e di far partire da quel punto una seggiovia.

1951: l’Hotel Eremo passa a privati.

1952: grazie alla costruzione della strada si può giungere in auto fino all’Eremo.

1953: la stazione inferiore viene trasformata in stazione inferiore della seggiovia. L’ 8 luglio entra in funzione l’impianto della seggiovia del Vesuvio.
Viene dismesso il tratto di ferrovia vesuviana tra Pugliano e la Centrale elettrica, ed il trenino viene utilizzato come navetta tra l’Eremo e la stazione inferiore della seggiovia.

1955: la strada viene completata fino a quota mille e la ferrovia vesuviana viene chiusa. L’impianto sopravvive tra le erbacce per altri tre anni dopodiché viene smantellato per sempre.

1961: la Società Ferrovia e Funicolare Vesuviana muta la propria ragione sociale in Seggiovia ed Autolinee del Vesuvio S.p.A., controllata dalla Circumvesuviana.

1972-73: la Circumvesuviana esegue i lavori di copertura dei binari nel tratto di Pugliano. Come conseguenza di tali lavori le stazioni Pugliano e Resina vengono abbattute.

1984: la seggiovia viene chiusa.

2001: viene redatto, a cura della Provincia di Napoli e del Comune di S. Sebastiano, uno Studio di fattibilità per la realizzazione di un sistema di trasporto ecosostenibile a servizio del Parco Nazionale del Vesuvio.

2004: il Consiglio Direttivo del Parco Nazionale del Vesuvio approva il Piano del Parco che prevede uno specifico Progetto strategico “La risalita al Vesuvio lungo il tracciato del treno a cremagliera”.

2005: a oltre venti anni dalla chiusura della seggiovia, Regione Campania, Parco nazionale del Vesuvio e Comune di Ercolano firmano un protocollo d’intesa per l’avvio del concorso internazionale destinato ad individuare il progetto preliminare di realizzazione della prima tratta della “Ferrovia del Parco nazionale del Vesuvio” tra l’ex Officina Cook e la base del Gran Cono a quota 850 metri.


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