Il patto di Kyoto va rispettato da tutti i firmatari e questo verrà ribadito nella sessione speciale del 25 e 26 marzo a Bruxelles dalla presidenza irlandese nel vertice coi capi di governo. L’Italia lo sta già facendo, e vuole avvicinarsi a quell’8% di riduzione delle emissioni dannose previsto per il 2008 (ma ci sarebbe tempo fino al 2012). Ma già si pensa alla riunione del 2005 per una percentuale più alta da raggiungere proprio alla scadenza del 2012. La proposta italiana ribadisce che gli impegni assunti ma afferma anche la necessità di considerare altre modalità, più vantaggiose in termini di costi, per applicare le decisioni dell’Ue nel campo del cambiamento climatico. In pratica si dovrebbe far ricorso ad un sistema meno oneroso per l’industria che comporti meno costi in termini economici e di competitività per l’intera economia europea. Dubbi che anche l’Austria propone di evidenziare nella prossima riunione per l’ambiente. Da ieri, intanto in tutta l’Ue è in vigore la sorveglianza dei livelli di emissione di inquinanti stabiliti dal protocollo di Kyoto: sanzioni per chi è in difetto coi parametri di inquinamento. L’altra novità è che dal 20 marzo è pronta la nuova mappa di pericolosità sismica per il territorio italiano. Per l’Istituto di geofisica e vulcanologia le zone a rischio sono la Sicilia orientale e il Friuli. Le zone sicure sono Lombardia e buona parte di Puglia e Piemonte. La Campania è posta in quelle zone medio sicure perché c’è il Vesuvio che è un’incognita a rischio incerto. La classificazione per zona, in ogni modo, consentirà di mettere in atto accorgimenti diversificati per importanza limitando quanto più possibili i danni.
Categorie: Ambiente e energia
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