L’operazione della Guardia Costiera di Napoli di qualche giorno fa non si è fermata al blocco della grossa spadara di Bagnara Calabra. Infatti, nel tardo pomeriggio, trenta miglia al largo di Casamicciola, nella stessa zona di mare, fra le isole di Ischia e di Ventotene, le vedette della Capitaneria, con l’aiuto di un prezioso aereo di ricognizione, hanno sorpreso altre tre imbarcazioni calabresi, mentre pescavano con chilometri di reti derivanti, proibite dal gennaio dell’anno scorso in tutti i Paesi costieri dell’Unione Europea. Come nel caso del «Giuseppe Padre», le attrezzature sono state sequestrate e i comandanti sono stati denunziati all’autorità giudiziaria, perchè sorpresi al di fuori delle sei miglia consentite dalle norme di legge. A bordo di una delle tre spadare sono stati anche sequestrati due tonni, un pesce spada, tre alalonghe, di media dimensione. Qualche altro giorno di pesca illegale avrebbe provocato un danno incalcolabile al patrimonio ittico del basso Tirreno, distruggendo pesci spada, tonni e ricciole, nel periodo della riproduzione, ma anche tartarughe, delfini e balenottere. Ma la dichiarazione dell’ammiraglio Pierluigi Cacioppo comandante del dipartimento marittimo della Campania, non lascia spazio a critiche né a cadute di tensione: «Le missioni di sorveglianza continueranno, al largo delle nostre isole, per scongiurare altre stragi di pesci e di cetacei». Da parte sua, Rosalba Giugni, presidentessa di Marevivo, preannuncia nuove iniziative di educazione ambientale, per mobilitare l’opinione pubblica e battere l’arroganza di questi autentici predoni del mare. Dello stesso avviso i militanti del Wwf, preoccupati dal fatto che nonostante il divieto, le spadare sono tornate nei nostri mari, provocando danni molto consistenti. Tutti, però, esprimono rammarico dei ritardati interventi di segnalazione per allertare la sorveglianza, in tal modo se i primi controlli, dal Lazio alla Calabria, fossero stati anticipati, parte del disastro sarebbe stato scongiurato. Ma il mare non è un paesino dove tutto si può controllare in mille modi, per mare ci si va solo in barca e seguendo determinate rotte. Le segnalazioni dei volontari aiutano, e molto, quindi, a fare il resto.

Categorie: Mare e Pesca

0 commenti

Lascia un commento

Segnaposto per l'avatar

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *