CILENTO INFORMA
Il Parco a tema Megale Hellas.
Tutto quello che occorre sapere sul Parco a tema Megale Hellas “Sul progetto Parco a tema Magna Graecia è nato un grosso equivoco”: così Giuseppe Capezzuto, sindaco del comune di Albanella,in una missiva indirizzata a Umberto Eco, che, per caso o per proposito, ha regalato una buona dose di gloria al comune, dedicando una prestigiosa pagina sull’Espresso al chiacchieratissimo progetto candidato al finanziamento sui fondi POR.
“Colgo l’occasione – si legge nella lettera – per illustrarne brevemente il contenuto. Si tratta di attrezzare un’area di circa 10.000 mq affinché la cultura
e le tradizioni del mondo greco vengano diffuse con strumenti moderni nonché nell’ottica di promuovere e favorire lo sviluppo turistico, culturale e ricreativo non solo del Comune di Albanella ma dell’intera Piana del Sele. Il parco si pone come elemento di unione tra il territorio di Albanella e l’area del Sele e contribuisce ad approfondire la conoscenza del contesto territoriale in cui il visitatore si trova. L’idea è quella di collegare il territorio di Albanella, posta tra siti archeologici di interesse
comunitario e di importanti oasi naturalistiche, con la più importante area archeologica di Paestum, non attraverso forzature ideologiche, ma assecondando gli studi archeologici presenti sul territorio ed in ultima analisi vuole essere un contributo per portare Albanella dai margini dei flussi turistici ed economici ad una posizione di avanguardia nella consapevolezza che la chiave di volta dello sviluppo di un territorio è nella sua capacità di “fare sistema” ossia di far si che dello sviluppo benefici l’intera area o ambito in cui esso si colloca. In questa prospettiva il Progetto presentato dal Comune di Albanella (che del processo insediativo della Magna Graecia fa parte) già candidato al finanziamento sui fondi POR, è stato valutato positivamente dal responsabile della misura 4.6 della Regione Campania che ha ritenuto la proposta progettuale coerente all’idea forza del P.I.T. (progetto integrato territoriale) grande attrattore culturale Paestum Velia, in quanto valorizza la naturale vocazione turistica, archeologica e culturale dell’intera piana del Sele (parere prot. 2004 0851113 del 29.10.2004). Successivamente, lo stesso progetto, così come altri progetti “fuori misura” indicati nella delibera di Giunta Regionale n.6205/2002 (Burc n.4/2003), è stato candidato a finanziamento
a valere sui fondi CIPE (delibera CIPE n.20/2004 accordo di programma Stato Regione).
In particolare gli elementi caratterizzanti il progetto consistono: nella ristrutturazione di un vecchio casolare del 900 da destinare oltre che a centro servizi (informazioni,
amministrazione, alloggio custode) all’allestimento di sale espositive e del museo civico, dove verranno esposte ad aprile
opere autentiche. In particolare si vorrebbe riportate ad Albanella, luogo suo di origine, l’antica tomba della fanciulla offerente risalente al IV secolo a.c, attualmente esposta al Museo Nazionale di Napoli ed altri reperti archeologici trovati nella frazione S.Nicola, oggi custoditi al museo di Paestum; nella realizzazione di un museo virtuale che consentirà di illustrare l’immenso patrimonio storico, culturale ed artistico della Magna Graecia e della Grecia classica, attraverso la creazione di una
sala fruizioni formata da una serie di piccole aree acusticamente isolate, ognuna delle quali sarà dotata sia di una stazione virtuale che informativa – audiovisa, nonché attraverso la creazione di un laboratorio multimediale nel quale il visitatore può manipolare i reperti presentati in 3D;
nella costruzione di un teatro greco ricavato seguendo il pendio del suolo e che verrà adibito a
spettacoli ed iniziative di tipo culturale e teatrale. nella realizzazione di una piazza posta alla sommità della collina che costituisce un terrazzo quasi naturale verso la piana del Sele e dalla quale è possibile osservare scorci panoramici oltre che suggestivi, di fondamentale interesse storico ed archeologico.
nella rappresentazione della struttura geografica della Magna Graecia sia attraverso sistemi topografici che multimediali in maniera da illustrare la storia della intera parte dell’Italia meridionale conosciuta come Magna Graecia, attraverso lo sviluppo di varie tappe in sintonia con i temi
dell’esistenza quali bellezza e vanità, amore, guerra, morte, divinità, con diversi livelli di approfondimento a seconda dello scopo della visita. La parte più importante e qualificante del progetto è concentrata proprio nella realizzazione del sistema multimediale che offrirà una lettura in chiave moderna, approfondita e completa della storia della Magna Graecia. La realizzazione del tempietto rivestito di travertino e di ridotte dimensioni, ha pertanto un valore esclusivamente simbolico nell’ambito di un progetto di tutt’altra natura e spessore rispetto all’idea di rappresentare dei falsi o di riprodurre templi veri peraltro situati a pochi chilometri. Esso, raffigurato sulla testata del progetto, ha
probabilmente generato l’equivoco sul quale si sono aperti dibattiti, polemiche, accuse di spreco di fondi pubblici; ma esso, che non vale a rappresentare l’idea progettuale se non nella misura in cui costituisce un’insegna posta all’ingresso del Parco, probabilmente non verrà neanche realizzato;infatti, avendo la Regione proposto l’assegnazione di €.1.300.000,00 in luogo dei 2.100.000,00 richiesti, occorrerà in sede di redazione del progetto esecutivo ridurre qualche intervento (delibera G.R. n.220 del 16.02.2005). Ovvero l’equivoco è scaturito dal fatto che si allestirà un museo virtuale che racconterà della Magna Graecia e non solo. Altrettanto infondate sono gli slogan di costruzioni
in miniatura quali quello di Magna Graecia in miniatura o di altre fantasie analoghe. Pur senza entrare nel merito del tema da lei affrontato circa l’opportunità di riprodurre in alcuni casi le opere d’arte, ci terremo a spiegare che ad Albanella il Parco a Tema Magna Grascia non ospiterà falsi di sorta, trattandosi di un’idea progettuale se non innovativa, in qualche modo comunque autentica ed originale nel contesto nel quale è inserita, ponendosi quale opera tesa a rafforzare le radici culturali di questa terra, a contribuire al processo di rivitalizzazione dell’antico borgo di Albanella, non a caso gemellato con il Comune greco di Trakomachedones. In questa prospettiva il progetto in questione si pone quale integrazione e completamento del percorso turistico-archeologico di Paestum e non come copia o riproduzione. In merito poi all’area archeologica di San Nicola, il Comune di Albanella che vuole rilanciare la sua immagine di centro collinare in posizione strategica in un contesto territoriale dotato di aree di notevole pregio storico-archeologico, approverà in questi giorni un progetto per riportare alla luce non solo il tempio dedicato alla dea Demetra ma anche gli altri reperti archeologici della zona e lo candiderà al finanziamento a valere sull’asse culturale ed archeologico del POR Campania. Esso è stato anticipato alla Regione Campania con la presentazione di una scheda tecnica illustrata al tavolo di concertazione del PIT Paestum-Velia nel corso del 2005 ed in tale sede venne già espresso peraltro parere favorevole”.
“Questo in sintesi per amore di verità”, conclude Capezzuto auspicando che, se c’è la volontà di continuare a parlare di Albanella e del Parco a Tema, lo si faccia almeno evitando strumentalizzazioni e accantonando convinzioni erronee.
(da Annavelia Salerno)
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2) LA GIUNTA APPROVA I PIANI DEI PARCHI NAZIONALI DEL CILENTO- VALLO DI DIANO E DEL VESUVIO
La Giunta regionale, su proposta dell’Assessore al Governo del Territorio Gabriella Cundari, ha approvato i piani dei due Parchi Nazionali esistenti in Campania, quelli del Cilento – Vallo di Diano e del Vesuvio.
Per quanto riguarda il Parco del Cilento-Vallo di Diano, la delibera fissa le 4 strategie da perseguire:
1) conservazione della diversità e della funzionalità dell’ecosistema;
2) potenziamento delle iniziative di sviluppo interno e riduzione degli squilibri esistenti;
3) sviluppo del turismo sostenibile e della fruizione sociale;
4) miglioramento della qualità insediativa e della identità paesistica.
Il territorio del Parco, che si estende su una superficie di 175 mila ettari, è stato diviso in 4 zone: la zona A, di oltre 15 mila ettari, di riserva integrale; la zona B, di oltre 62 mila ettari, di conservazione e miglioramento degli ambienti naturalistici e paesistici e di mantenimento delle attività agro-silvo-pastorali; la zona C, di 90 mila ettari, di protezione dei territori agricoli e delle aree forestali con funzioni produttive; la zona D, di 7500 ettari, di promozione economica e sociale.
Sono due i grandi obiettivi strategici del piano del Parco del Vesuvio:
1) valorizzazione del patrimonio storico-culturale e riqualificazione della fruizione turistica e sociale del parco;
2) valorizzazione del patrimonio naturalistico e del paesaggio agrario.
Anche questo Parco è stato diviso in 4 zone: la zona A, di riserva integrale, che raggruppa il Gran Cono del Vesuvio e il versante alto del monte Somma; la zona B, di riserva generale orientata, individuata nel versante medio-alto del Somma; la zona C, di protezione, riconducibile ai paesaggi agrari del Somma, del Vesuvio meridionale e del Vesuvio occidentale; la zona D, di promozione economica e sociale, che raggruppa le altre realtà dell’area, dal centro storico del Casamale a Terzigno.
“Finalmente – ha sottolineato l’Assessore al Governo del Territorio Gabriella Cundari – si è concluso il lungo iter che consente ai due grandi Parchi nazionali del Cilento-Vallo di Diano e del Vesuvio di dotarsi di un proprio sistema di pianificazione, condiviso da tutti i Comuni ad essi appartenenti.
“Ora ci auguriamo – ha concluso l’Assessore – che al più presto i Piani siano approvati in Consiglio e resi operativi a tutti i livelli, e che si proceda quanto prima anche per i parchi regionali”.
REGIONE CAMPANIA. COMUNICATO STAMPA DEL 13 APRILE 2007
3)A NAPOLI, CITTA’ DELLA SCIENZA, SI FARA’ IL MUSEO DEL CORPO UMANO.
ACCORDO DI PROGRAMMA PER LA REALIZZAZIONE DEL MUSEO DEL CORPO UMANO.
La Regione Campania, la Provincia di Napoli, il Comune di Napoli e Città della Scienza hanno firmato stamattina in sala giunta a palazzo Santa Lucia un accordo di programma per la realizzazione, all’interno del complesso di Città della Scienza, del Museo del Corpo Umano. L’intervento per la realizzazione del museo, denominato “Corporea”, prevede un costo complessivo di 21 milioni e 624 mila euro, in gran parte provenienti da fondi POR Campania destinati al progetto integrato Grande Attrattore Culturale di Napoli. Alla firma erano presenti, gli Assessori della Regione Campania Gabriella Cundari, della Provincia di Napoli Francesco Domenico Moccia, del Comune di Napoli Sabatino Santangelo e l’Amministratore delegato di Città della Scienza Clementina Chieffo.
“Si tratta – ha sottolineato l’Assessore al Governo del Territorio Gabriella Cundari – di un accordo di grande importanza, che giunge a compimento di un iter avviato nel giugno scorso. “L’impegno assunto in sede di stipula prevede la realizzazione dell’opera in tre anni”.
REGIONE CAMPANIA. COMUNICATO STAMPA DELL’11 APRILE 2007
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