Cime di libertà-Operazione Avalanche. Albanella, Altavilla Silentina e Roccadaspide
ricordano lo sbarco alleato.
Sarà una due giorni all’insegna del ricordo quella che i comuni di Albanella, Altavilla Silentina e Roccadaspide si accingono a vivere, sabato e domenica prossimi, con “Cime di libertà – Operazione Avalanche”, un’iniziativa voluta da Antonio De Rosa, appassionato di storia locale, che gli amministratori dei comuni interessati hanno sposato in pieno, perché consapevoli dell’importanza di un periodo storico che, contrariamente a quanto qualcuno pensa, ha riguardato questo territorio da molto vicino.
La rievocazione storica dello sbarco alleato del settembre 1943 si presenta come un appuntamento con la storia e con il ricordo; per questa ragione l’importante due giorni sarà dedicata alle persone che hanno vissuto in prima persona quel periodo, non nelle vesti di combattenti, ma come protagonisti di una realtà altrettanto significativa: una realtà fatta di quotidianità, di ansie e di paure, oltre che di speranze.
La parte più interessante della due giorni avrà luogo domenica mattina, quando un’Autocolonna storico-militare partirà da un campo che si trova in località Tempalta di Roccadaspide, al confine con il comune di Albanella, adeguatamente “trasformato” per riprodurre lo scenario storico dell’epoca. L’autocolonna giungerà poi ad Albanella, in Piazza Garibaldi, dove verrà accolta dalle autorità locali, insieme ai sindaci dei comuni di Albanella, Altavilla Silentina e Roccadaspide, Giuseppe Capezzuto, Antonio Di Feo e Girolamo Auricchio. Dopo una breve ma significativa parentesi fatta di ricordi e di commemorazione, l’autocolonna partirà alla volta di Altavilla Silentina: qui si fermeranno in Piazza Umberto I per una breve cerimonia. Di ritorno al campo di Tempalta, avrà luogo la proiezione di filmati d’epoca a cura del professor Angelo Pesce.
Insomma, una due giorni che pone l’accento sull’importanza del periodo, ma anche sul fatto che molto spesso questa parte di storia italiana viene ingiustamente ed erroneamente sottaciuta a vantaggio di episodi e fatti antecedenti, seppur di straordinaria importanza.
Il pensiero e l’intento degli amministratori, quindi, è quello di far conoscere i riflessi che il periodo ebbe sul territorio, e di preservarne il ricordo attraverso la realizzazione di edizioni future di “Cime di libertà” e attraverso il tacito ringraziamento a chi, avendo vissuto quel periodo, ne condivide il ricordo e ne tramanda la memoria.
Annavelia Salerno, giornalista
Direttore del periodico cartaceo Pagine del Cilento
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