AGRICultura: Chiambretti,(nella foto della KappaElle,con Iaccarino e Raspelli) ha inaugurato la mostra-mercato martedì 5 luglio.
Alle ore 20, dopo una breve conferenza stampa di Andrea Cozzolino, Assessore all’agricoltura e ai settori produttivi della Regione Campania, Piero Chiambretti, nella sala Newton di Città della Scienza gremita fino all’inverosimile, ha dato il via al suo show di presentazione di “AGRIcultura, il sapere e i sapori della Campania – Mostra mercato”.
Il noto presentatore che ha Napoli nel cuore, e che ha aperto due ristoranti a Torino, alla sua terza partecipazione alla manifestazione, ha intrattenuto il pubblico con le sue battute al fulmicotone, senza risparmiare nessuno degli ospiti chiamati sul palco a fare le vittime-complici alla sua esibizione che naturalmente ha spaziato ben oltre il campo agroalimentare.
Impossibile riportare le battute che Chiambretti, affiancato dall’affascinante e bella Silvie Lubamba, (rimasta allegramente vittima dell’emozione con domande non espresse all’assessore Cozzolino), ha somministrato allo stesso assessore; ma prima aveva fatto parlare a lungo il Sindaco di Napoli, Rosa Russo Iervolino, che ha raccontato un po’ della sua storia di donna, di moglie e di politico. Il Presidente della Città della Scienza, Luigi Nicolais e l’Amministratore delegato di Città della Scienza, Vittorio Silvestrini, hanno dato vita ad un duetto sulla coltivazione del peperoncino in casa, dimostrando di non essere del tutto estranei al mondo verde. Ma il piatto forte della serata
( e il termine è risultato quanto mai appropriato visto che i due a tavola sono imbattibili) è arrivato con il critico gastronomico Eduardo Raspelli che con il testimonial della regione Campania, Alfonso Iaccarino, patron di Don Alfonso 1890, ha animato un dibattito intorno all’uso del pomodoro, difeso ad oltranza da Iaccarino che ben lo vede (e lo mette) in tutte le pietanze, ma a Napoli siamo piacevolmente abituati all’oro rosso, mentre in altre parti, al Nord, si sperimentano zuppe e zuppette che Raspelli non disdegna confessando, però, di assaggiare sempre numerose pietanze (e i suoi 120 kg fanno invidia a Luigi Necco, che è sceso a 110) quando va in un ristorante per verificarne efficienza, igiene e qualità del cibo. Infine è toccato a noto e sorprendente fotografo Luciano Ferrara, autore e curatore di tutta la cartellonistica e depliants della manifestazione nonché della mostra fotografica “Una foto con… gusto”, premiare i tre vincitori del premio omonimo (due ragazze e un ragazzo) che hanno presentato lavori originali e accattivanti.
In giro per la mostra-mercato una folla di visitatori presso gli stand, i laboratori del gusto con gli addetti di SLOW FOOD a dannarsi l’anima per tenere in fila le persone che volevano prendere parte
ai Laboratori del gusto nelle rispettive allocazioni: sala Ippocrate “Non sono bufale, La Mozzarella di Bufala Campana da Salerno a Caserta…similitudini e differenze”, mentre nella sala Modotti si è tentata: “La Quadratura del Cerchio, Territori, sperimentazioni e contaminazioni possibili nei vini campani”.
E ancora, è stato possibile vedere gli artigiani della ceramica di Vietri sul mare al lavoro impegnati nella cottura dell’argilla con tecnica raku; nella decorazione per stoviglierie e nella forgiatura di manufatti per stoviglierie. Mentre negli altri stand ci sono state altre dimostrazioni della Con.Flo.Mer: con arte, cultura e fiori; lavorazione artistica floreale; e del Co.Ma.O.: nel restauro dei pastori antichi di Torre del Greco.
Il tutto mentre nell’anfiteatro sui svolgeva il Concerto dell’orchestra di Piazza Vittorio, una musica fatta per i giovani e quelli che non lo sono più. E alla fine della serata tutti quelli che avevano prenotato sono andati al ristorante per gustare la serata della cucina irpina, studiata e fatta approntare da Vincenzo Luciano (responsabile Slow food) con un menù “leggero”: antipasto alla contadina, fusilli ai formaggi, timballo di ziti e scaloppe al sugo, con sua maestà il vino più blasonato d’Italia, il Taurasi, e una caciottina al liquore di fragola che era una delizia solo al guardarla.
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