SALUTE: CONSUMI; COLDIRETTI, GLI ITALIANI A TAVOLA GRASSI CON IL CONTAGOCCE – (AGE) ROMA – “Cambiano le abitudini alimentari e gli effetti delle diete si fanno sentire sulle tavole degli italiani con vistosi crolli nei consumi per la margarina (-25%) e l’olio di semi (-17%) mentre cresce rispetto al 2000 solo l’extravergine di oliva (+1%) che diventa il condimento più consumato dagli italiani senza riuscire tuttavia a compensare la riduzione complessiva degli acquisti domestici di oli e grassi delle famiglie nel quinquennio (-8%)”. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base dei dati Ismea-AcNielsen che evidenzia peraltro un crescente interesse dei consumatori per gli oli di oliva a denominazione di origine (+7%) e per quelli biologici +373%) che tuttavia rimangono su livelli quantitativi contenuti. A ridursi negli ultimi cinque anni è invece il consumo di burro (-11%) e quello di tutte le diverse tipologie di oli di semi come – precisa la Coldiretti – quello di girasole (-7%), arachide (-8%) e semi vari (-16%) ma il calo è più marcato per quello di mais (-21%) e soia (- 43%) dove, se non adeguatamente etichettati, maggiori sono i rischi della presenza di prodotti provenienti dall’estero e derivati da Ogm. E se nel 2000 – spiega la Coldiretti – erano proprio gli oli di semi i piu’ consumati dalle famiglie italiane, nel 2004 il primato è stato conquistato dall’extravergine che rappresenta in quantità il 37% dei consumi domestici complessivi di oli e grassi, seguito dagli oli di semi (33%). La tendenza in atto mette in evidenza una crescente attenzione degli italiani alla propria dieta e agli effetti sulla salute che si traduce – sottolinea la Coldiretti – in scelte di acquisto che privilegiano un condimento, come l’extravergine, per il quale esistono ripetuti positivi riscontri medici. Lo testimonia – continua la Coldiretti – il fatto che per la prima volta la massima Autorità Alimentare Statunitense ha riconosciuto le proprietà terapeutiche dell’extravergine di oliva nella prevenzione delle malattie del cuore invitando i produttori a indicarle chiaramente in etichetta. Una delibera della Food and Drug Administration (Fda) statunitense autorizza infatti – spiega la Coldiretti – ad indicare sulle etichette dei contenitori di olio extravergine in vendita la sollecitazione a “mangiare due cucchiai (circa 23 grammi) d’olio d’oliva al giorno può ridurre il rischio di danni coronarici” e invita a usare l’extravergine per sostituire i grassi saturi abitualmente consumati. E in Italia i maggiori consumatori di olio di oliva – rileva la Coldiretti – sono gli abitanti del sud che nel 2004 ne hanno acquistato il 34% del totale, seguono gli abitanti del centro (24%), quelli del Nord Ovest (22%)e del Nord Est (17%). A differenza – prosegue la Coldiretti – quasi i due terzi del consumo totale di burro avviene nell’Italia settentrionale, il 21% nel centro Italia e solo il 17% nel sud. La spesa familiare complessiva per l’acquisto domestico di oli e grassi è stata pari – sostiene la Coldiretti – a 1,88 miliardi di euro ed è destinata per la maggior parte all’acquisto di olio di oliva (1,36 miliardi di euro) mentre quote limitate sono assorbite dal burro per 236 milioni di euro, dagli oli di semi per 213 milioni e dalla margarina per 28 milioni. L’Italia – conclude la Coldiretti – è il secondo produttore europeo di olio di oliva con circa 250 milioni di piante per una produzione nazionale media di circa 500.000 tonnellate e 35 extravergini riconosciuti dall’Ue. (AGE) MAT


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