Coldiretti: la gestione commissariale dell’ EIPLI deve rispondere alle richieste dell’agricoltura irrigua dell’alto jonio cosentino
Molinaro: immediatamente in campo l’autorevolezza istituzionale del Presidente Oliverio
In questi mesi, straordinario e quotidiano è stato l’impegno del Consorzio di Bonifica di Trebisacce per assicurare l’acqua per l’irrigazione ai territori interessati. Una attenta e sapiente programmazione ha garantito fino ad oggi agli agricoltori di non avere danni alle colture. Questo però – comunica Coldiretti Calabria – può non bastare! Gravissimi e possono accentuarsi vista ormai la piena stagione estiva, sono i problemi che potrà avere l’agricoltura irrigua dell’alto Jonio cosentino e il Consorzio di Bonifica Integrale dello Ionio Cosentino di Trebisacce che è costretto a fare i conti con una sorda e a dir poco stonata, rispetto alle esigenze del territorio, gestione commissariale dell’EIPLI – Ente per lo Sviluppo dell’Irrigazione e la Trasformazione Fondiaria in Puglia, Lucania ed Irpinia che gestisce l’acqua come bene commerciale e non pubblico e non permette i rilasci dallo schema idrico jonico del fiume Sinni che attinge l’acqua dalla diga di Monte Cotugno in agro di Senise (PZ). La gestione commissariale dell’Ente in modo ostinato persevera nell’ inottemperanza nella fornitura idrica, assegnata tramite regolari atti con la Regione Basilicata. “Una guerra dell’acqua tra regioni? Non vorremmo fosse così!” è il commento di Coldiretti Calabria. L’ANBI nazionale – riferisce Coldiretti Calabria – è intervenuta chiedendo con forza che si attivi immediatamente un tavolo istituzionale per trovare soluzione ai problemi di questo importante territorio calabrese rendendosi disponibile a parteciparvi. E’ indispensabile a questo punto– chiede Molinaro presidente di Coldiretti Calabria – che il presidente Oliverio, che è a conoscenza della problematica, metta subito in campo la sua autorevolezza istituzionale per porre argine all’aggravarsi della situazione”. Il 11.07.2018 14:56 Coldiretti Calabria Ufficio Stampa
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ACQUA NEL CROTONESE: INCONTRO ALLA REGIONE. NEL MIRINO DI COLDIRETTI LA REVISIONE DELLE CONVENZIONI
Molinaro: il bicchiere è mezzo pieno gli agricoltori possono programmare la coltivazione dei finocchi
Nei giorni scorsi la Coldiretti Calabria aveva sollevato il problema della mancanza di acqua e dell’allarme in particolare nel crotonese per l’irrigazione della coltura dei finocchi che vengono piantumati a settembre chiedendo al Presidente Oliverio di esercitare la “sovranità regionale” con un pronto intervento. Richiesta accolta! Infatti, si è svolto un incontro alla Regione presso il Dipartimento Agricoltura tra Coldiretti, A2A la multi utility che gestisce i laghi silani e il presidente del Consorzio di Bonifica Ionio Catanzarese .
Due i punti affrontati. Il primo riguardante la prossima piantumazione dei finocchi e quindi la necessità di assicurare la fornitura dell’acqua e poter far partire l’essenziale pianificazione/programmazione da parte delle aziende agricole; la seconda l’esigenza di dover rivisitare le attuali convenzioni che risalgono al 1969 per un più equo utilizzo della risorsa acqua nel rispetto del principio stabilito dalla legge che vede in ordine la priorità dell’idropotabile , dell’agricoltura e infine dell’uso industriale. Sostanzialmente nell’immediato occorreva trovare la formula giusta per i rilasci di acqua in modo da calibrare con ragionevole certezza le varie esigenze, ma contestualmente, come è da sempre nel mirino di Coldiretti, ridiscutere i termini della convenzione ferma ad una agricoltura diversa e poco legata ai frequenti cambiamenti climatici che ormai a ritmo frequente influiscono, sulla vita delle persone e delle attività economiche.
Sostanzialmente l’intervento politico si è e dovrebbe focalizzarsi nell’immediato su questi due aspetti comportando – afferma Molinaro – “meno oneri per la Regione, magari maggiori introiti e certezze per cittadini e agricoltori.
Occorrono quindi – aggiunge – modifiche rilevanti perché l’attuale declaratoria convenzionale oggi è penalizzante”. Da questo primo incontro è scaturito che: A2a garantirà il rilascio dei volumi d’acqua necessari per la coltivazione dei finocchi (8-10 milioni di m3) procrastinando per ora la decisione sulle modalità economiche ( A2A vorrebbe un rimborso ,Coldiretti non è d’accordo); è stata convocata per il 18 luglio p.v. un’altra riunione per iniziare la revisione delle convenzioni esistenti sia dal punto di vista cronologico che dei volumi di acqua.
“Il bicchiere è mezzo pieno soprattutto per la volontà istituzionale e di A2A che abbiamo registrato– ha commentato Molinaro l’esito di questo primo incontro – ma occorre proseguire e dare una svolta alla situazione attuale da troppo tempo cristallizzata”
10.07.2018 Ufficio Stampa Coldiretti Calabria
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