NAPOLI – Abbac affianco ai comitati e alle famiglie che rischiano sfratto per i mancati rinnovi di contratti di locazione per far posto a strutture ricettive spesso irregolari e senza controllo.
Il Comune faccia prevalere il buon senso tutelando famiglie disagiate considerato che beneficia di riduzioni tasse per garantire tutela per fabbisogni abitativi e avvii con noi maggiore contrasto ad abusivismo ricettivo e per arginare fenomeno gentrificazione come già successo a Barcellona e nelle Baleari. Servono tutele verso consumatori e arginare concorrenza sleale nei confronti degli operatori regolari, centinaia di abusivi su tutto il territorio comunale.
L’Abbac a tutela dei residenti del centro storico di Napoli e a tutela degli operatori regolari l’appello dell’Abbac alle istituzioni in vista dell’estate.
“In relazione a quanto lamentato in queste ore da un comitato spontaneo e in vista di un’assemblea pubblica, L’Abbac conferma la condivisa azione a tutela delle famiglie e a chi rischia sfratti in ragione di strutture ricettive speso prive di qualsiasi requisito igienico sanitarie e condotte in spregio a qualsiasi regola di mercato .
Con una nota inviata al sindaco Luigi De Magistris e all’Assessore al Turismo Nino Daniele il Presidente Abbac Agostino Ingenito chiede di rendere permanente un tavolo già avviato lo scorso mese sul fenomeno e di serrare maggiori controlli.
Avevamo già segnalato quanto siano dannosi gli effetti di una non chiara interpretazione della normativa e mancata applicazione degli adempimenti previsti – dichiara Ingenito – “Le piattaforme online di prenotazioni non chiariscono l’obbligo di attenersi alle normative vigenti e non filtrano gli immobili turistici. Come anche riportato dall’inchiesta di Report, chiunque può inserire immobili da destinare ad uso turistico senza che vi sia un’effettiva verifica dei requisiti igienico sanitarie e prescrizioni urbanistiche imposte alle strutture ricettive regolari.
Abbiamo bisogno di risposte chiare dal Governo per il rapporto con le ota che dichiarano di non avere stabile organizzazione in Italia e di non essere dunque soggetti a vincoli e tassazioni. Inoltre le Regioni come la Toscana e la Lombardia che hanno sinora tentato di legiferare in materia si sono ritrovate con testi impugnati dal Governo”. La finanziaria dello scorso anno aveva tentato di intercettare l’enorme flusso economico derivante dall’intermediazione di immobili ad uso turistico mediante l’imposizione di una cedolare secca del 21% che doveva essere prelevata alla fonte dai portali come sostituti di imposta. Un adempimento che invece i portali hanno rifiutato, ritenendosi privi di stabile organizzazione.
“Va chiarito che se è pur vero che si può effettuare una locazione breve al disotto dei trenta giorni senza l’obbligo di registrazione all’Agenzia delle Entrate, spetta al locatore o proprietario dell’immobile, far sottoscrivere dei contratti ad hoc e versare la cedolare secca oltre che denunciare le persone alloggiate – dichiara Ingenito – Abbiamo necessità di una sinergia istituzionale che intanto informi il personale dei Suap comunali e si svolga un’azione di controllo e verifica insieme alla polizia locale e organi di vigilanza”.–
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