In due comunicati della Giunta Regionale della Campania è racchiusa la volontà del Sud, in particolare della Campania, a reclamare al governo nazionale quanto le spetta e anche a far da sé, contro le assurde vessazioni e strane dimenticanze di Roma.
TAGLI FINANZIARI ALL’AUTORITÀ PORTUALE DI NAPOLI: INTERVENGONO REGIONE, PROVINCIA E COMUNE.
IL COMMENTO.
Il governo taglia i fondi all’autorità portuale di Napoli perchè deve pur raccattare i soldi da qualche parte del Paese (il Sud) per far quadrare i conti dissestati di un Paese (il Sud) che si sta rimboccando le maniche da sol, o come si legge più sotto, per non affogare nel fallimento annunciato dopo la clamorosa e inequivocabile bocciatura del governo alle elezioni regionali e amministrative di aprile. Il Sud non ci sta anche a questi tagli e scrive al pruno ministro ma la risposta appare scontata. Ora c’è da preparare la mini finanziaria richiesta dall’Europa e qualcuno dovrà pagare.
Il COMUNICATO N. 1
Il presidente della Regione Campania, Antonio Bassolino, il presidente della Provincia di Napoli, Dino Di Palma, e il sindaco di Napoli, Rosa Russo Iervolino, hanno inviato al presidente del Consiglio dei Ministri, on.le Silvio Berlusconi, la seguente lettera sulla questione delle risorse finanziarie all’Autorità Portuale di Napoli:
“ Illustre Presidente, come Ella sa, l’Autorità Portuale di Napoli è una delle realtà più determinanti per l’economia della città di Napoli e della Campania. Una struttura dalla grande vitalità, che ha dimostrato in questi anni forte capacità di programmazione e di intervento. Tali connotati hanno reso possibile allo scalo partenopeo di diventare punto di riferimento strategico per le autostrade del mare nonché per i traffici merci e passeggeri dell’intera area dell’Euromediterraneo. In più, grazie alla riqualificazione dell’intera struttura portuale, la città di Napoli ha registrato negli ultimi anni un fortissimo incremento dei traffici turistici, con le prevedibili ricadute positive sull’economia e sulle opportunità di sviluppo dell’intera regione.
Oggi, la programmazione e l’attuazione degli interventi di miglioramento delle strutture esistenti da parte dell’Autorità Portuale è messa in grave pregiudizio dalla mancata concertazione tra il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e il Ministero dell’Economia riguardo al bilancio di previsione per l’anno 2005 dell’ente.
Dei 123 milioni di euro previsti dal documento contabile per investimenti soli 23 potranno essere realmente spesi, in conseguenza della riduzione imposta dal Ministero dell’Economia pari al 4,5% degli investimenti finanziati con risorse non proprie. Un taglio pesantissimo, che pregiudica l’attività stessa dello scalo napoletano, soffoca la capacità di migliorare gli standard qualitativi e impedisce di proseguire nel lavoro di risanamento ampiamente avviato negli anni scorsi. Tutto ciò nonostante il parere favorevole che il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti aveva già assicurato agli impegni per nuovi investimenti dell’Autorità Portuale.
La situazione che viene prefigurata dai tagli in questione pregiudica fortemente lo sviluppo di un settore tanto strategico, così come è stato evidenziato anche dai rappresentanti di tutte le istituzioni e delle categorie che compongono il Comitato Portuale e che sono coinvolte nelle attività dell’Autorità Portuale: la Regione Campania, la Provincia di Napoli, il Comune di Napoli, l’Unione Industriali di Napoli, le organizzazioni di settore, le forze sindacali e imprenditoriali, i quali hanno coralmente manifestato amarezza, preoccupazione e allarme per il paventato blocco degli investimenti già pianificati.
Le chiediamo, in ragione di ciò, di porre in essere ogni iniziativa possibile e che riterrà opportuna, per evitare che il porto di Napoli e l’ente che lo gestisce debbano subire una battuta d’arresto così pesante. Siamo certi che la Sua sensibilità ai problemi dello sviluppo del Mezzogiorno, garantirà al problema esposto la dovuta attenzione.”
PUBBLICATI I BANDI PER I PORTI DI MARINA DI PUOLO DI MASSA LUBRENSE E AMALFI CON IL CONTRIBUTO DI CAPITALI PRIVATI.
IL COMMENTO.
La seconda notizia è di quelle che fanno sorridere di compiacimento e soddisfazione e fanno sperare in una sempre più numerosa massa di novità del genere. Ci riferiamo alla pubblicazione dei due bandi per i porti di Massalubrense e Amalfi che finalmente potranno avvalersi di nuove infrastrutture e altri numerosi posti barca. La notizia, però, è dentro la notizia, e cioè il coinvolgimento dei privati che, investendo di proprio, potranno rientrare nelle spese (e fare profitti) collaborando con il settore pubblico, Stato, Regione e Comuni ( vi sono anche fondi regionali tra ordinari, POR e Progetto integrato ma sono irrilevanti rispetto all’impegno chiesto alle imprese)e gestendo gli impianti. In una regione, la Campania, afflitta dalla fuga delle imprese, queste iniziative sono da ripetere il più possibile, ridanno fiducia agli imprenditori (che senza incentivi sono costretti ad andarsene là dove li trovano), assorbono manodopera generica e qualificata e sottraggono i giovani alla malavita. Ma soprattutto danno una svolta al mercato del lavoro, e questo è l’avvio alla concretizzazione di una speranza che ha in cuore ogni disoccupato: si può restare in Campania per costruirsi il futuro. Ecco il testo del comunicato della giunta regionale:
IL COMUNICATO N.2 –
MASSALUBRENSE E AMALFI
L’Assessorato ai Trasporti della Regione Campania comunica che sono stati pubblicati sul Bollettino Ufficiale della Regione Campania (Burc) i bandi per la realizzazione e la gestione dei porti turistici di Marina di Puolo di Massa Lubrense e Amalfi, mediante la procedura della finanza di progetto (project financing), ossia con il contributo di capitali privati, secondo quanto previsto dalla normativa sui lavori pubblici. In base ai bandi – che rientrano nel Progetto regionale integrato per lo sviluppo della portualità turistica in corso di realizzazione – i soggetti interessati alla costruzione e alla gestione dei due scali (cosiddetti “aspiranti promotori”) potranno presentare le proposte (progetti) al settore Demanio marittimo dell’Assessorato regionale ai Trasporti entro il 30 giugno 2005, o – in caso di assenza di proposte alla prima scadenza – entro il 31 dicembre 2005. La procedura prevede una prima scelta di una proposta e quindi una successiva gara per l’individuazione definitiva del soggetto che realizzerà e gestirà le opere, che dovrebbero essere avviate entro il prossimo anno per concludersi intorno al 2008. Ai capitali privati così reperiti, si aggiungeranno poi i fondi regionali già appositamente stanziati nei mesi scorsi per un massimo rispettivamente di 3,1 milioni di euro (per Marina di Puolo), e di 2 milioni di euro (per Amalfi) (vedi schede allegate). “Con la pubblicazione di questi due bandi – ha affermato il presidente Antonio Bassolino – si fa un forte passo in avanti per la realizzazione di porti turistici in località importanti come Amalfi e Massa Lubrense. L’incremento dei posti barca nel rispetto dell’ambiente è uno dei punti fondamentali della nostra attività per potenziare il turismo e rendere il mare più vivibile e godibile.” Il Progetto per la portualità turistica fa un altro passo avanti – dice l’Assessore regionale uscente ai Trasporti, Ennio Cascetta – coinvolgendo i privati in quella che è un’autentica sfida per lo sviluppo del nostro territorio e di cui auspichiamo ora un’ampia e qualificata partecipazione. I due bandi pubblicati si aggiungono agli altri già in corso e agli interventi già avviati, per un programma che prevede complessivamente un investimento di circa 680 milioni di euro, dei quali 310 pubblici (150 solo di fondi regionali tra ordinari, POR e Progetto integrato) e 370 privati (provenienti dalle procedure avviate del project financing). Grazie a questi interventi il sistema di porti turistici della Campania sarà dotato entro il 2008 di 19.300 posti barca (di cui 7.000 nuovi e 7.400 rifunzionalizzati, ossia con tutti i servizi necessari), sia in porti e approdi recuperati, messi in sicurezza e attrezzati, sia in nuovi scali in corso di realizzazione”.
SCHEDE
1. IL PORTO DI AMALFI
Per quanto riguarda Amalfi, l’intervento (per un totale di 23 milioni di euro, di cui 2 di fondi regionali) prevede un’offerta diportistica compresa tra i 350 e i 400 posti barca tra nuovi e rifunzionalizzati.
In ogni caso l’infrastruttura dovrà garantire le seguenti funzioni minime:
– diporto stagionale, stanziale e in transito
– offerta per maxiyacht (imbarcazioni oltre di 24 m)
– collegamenti marittimi di linea e turistici
– pesca
– cantieristica
– stazione di bunkeraggio
L’intervento, inoltre, dovrà garantire:
· la sistemazione urbanistica del waterfront, con previsione di servizi portuali e commerciali, la risistemazione del tratto di costa tra il lungomare dei Cavalieri ed il mare e tra piazza Flavio Gioia e piazzale dei Protontini, e tenendo conto delle rilevanti testimonianze storiche ed artistiche presenti sul territorio che hanno determinato l’inserimento di Amalfi nel patrimonio UNESCO;
· parcheggi di pertinenza del porto turistico sia a terra sia sull’eventuale prolungamento del molo di sopraflutto;
· un’elisuperficie per turismo, pronto intervento (118) e protezione civile.
2. IL PORTO DI MASSA LUBREBNSE – MARINA DI PUOLO
Per quanto riguarda invece Marina di Puolo, l’intervento (per un totale di 6,2 milioni di euro, di cui 3,1 di fondi regionali) prevede tra gli 80 e i 130 posti barca tra nuovi e rifunzionalizzati.
In ogni caso l’infrastruttura dovrà garantire le seguenti funzioni minime:
– diporto stagionale
– piccola pesca stagionale
– diporto in transito
– servizi connessi alla fruizione dell’area marina protetta di Punta Campanella.
NOTA
IL POR 2000-2006.
Il Programma Operativo Regionale 2000 -2006 è il documento che stabilisce le linee strategiche per l’impiego dei fondi strutturali dell’Unione Europea.
I finanziamenti europei, accanto a finanziamenti nazionali e regionali, consentono investimenti per oltre 9 miliardi di euro nei settori strategici per lo sviluppo della Campania.
Le linee di intervento secondo le quali il P.O.R. sta trovando attuazione in Campania sono definite nel Complemento di Programmazione, il documento che specifica gli obiettivi e descrive dettagliatamente gli interventi da realizzare e che viene periodicamente adattato alle esigenze e situazioni che maturano nel corso del periodo di programmazione.
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