PIANO DELLA PROTEZIONE CIVILE PER LA DISTRIBUZIONE DELL’ACQUA IN 14 COMUNI DEL VESUVIANO DAL 9 AL 13 MARZO

CRISI IDRICA, PROTEZIONE CIVILE REGIONE CAMPANIA: GIÀ
CONSEGNATI 100MILA LITRI D’ACQUA
In previsione dell’interruzione del servizio idrico in programma dal 9 al 13 marzo prossimi in 14 comuni del comprensorio vesuviano per gli interventi di strutturazione della Direttrice principale dell’Acquedotto del Sarno e del nodo di Santa Maria La Foce, la Protezione Civile della Regione Campania, in collaborazione con la Croce Rossa Italiana, sta procedendo, presso l’area di Gragnano dell’acquedotto regionale, alla produzione e distribuzione delle buste d’acqua da un litro l’una.
Tutto sta procedendo secondo la calendarizzazione operata dai tecnici e grazie alla puntuale organizzazione della Protezione Civile della Regione Campania e della Croce Rossa Italiana che hanno installato le proprie attrezzature già il 4 marzo scorso.
Ad oggi sono stati già consegnati circa 100mila litri d’acqua ed altri 50mila litri sono già imbustati e pronti per la consegna.
La produzione consentirà di immagazzinare scorte d’acqua, per limitare i disagi alla popolazione, da distribuire durante l’interruzione programmata nei Comuni di San Giuseppe Vesuviano,Torre del Greco,Torre Annunziata, Ercolano, Pompei, Striano, Terzino, Poggiomarino, Trecase, Boscotrecase, Ottaviano, Somma Vesuviana, Boscoreale e Scafati.
La Protezione Civile Regionale, in collaborazione con la Croce Rossa Italiana, conta di produrre almeno 1.200.000 litri d’acqua potabile in buste da un litro e provvederà anche al rifornimento dei serbatoi delle strutture sanitarie, in collaborazione con i Vigili del Fuoco, con autobotti delle Associazioni di Volontariato.
In queste ore, la Protezione Civile della Regione Campania sta predisponendo ulteriori attrezzature da impegnare sul territorio in considerazione che l’area interessata dall’interruzione idrica conta una presenza di circa 300.000 abitanti oltre alle attività commerciali e strutture sanitarie per le quali va garantita la funzionalità.
Oltre al sito www.regione.campania.it per informazioni alla popolazione è attivo 24 ore il Numero Verde 800 232525 della Sala Operativa Regionale della Protezione Civile.
UFFICIO STAMPA REGIONE CAMPANIA COMUNICATO DEL 7 MARZO 2007

NOTA PRELIMNARE
In previsione dell’interruzione del servizio idrico in programma dal 9 al 13 marzo prossimi in 14 comuni del comprensorio vesuviano per gli interventi di ristrutturazione della Direttrice principale dell’Acquedotto del Sarno e del nodo di Santa Maria La Foce, la Protezione civile della Regione Campania ha predisposto un piano di distribuzione idrica e di soccorso alle popolazioni.
I Comuni interessati al piano sono Poggiomarino, Striano, Scafati, Boscoreale, Pompei, Torre Annunziata, Ercolano, Torre del Greco, Trecase, Boscotrecase, Terzigno, San Giuseppe Vesuviano, Ottaviano, Somma Vesuviana.
E’ già attivo da questa mattina, presso l’acquedotto regionale di Gragnano, un centro di coordinamento delle attività in loco che si avvale anche della “colonna mobile” di soccorso alle popolazioni della Croce rossa italiana.
In particolare, si è già provveduto ad installare, presso la struttura di Gragnano, tre imbustatrici d’acqua che, allacciate ad una condotta autonoma, forniranno, a ciclo continuo, un milione e duecentomila litri di acqua potabile. I Comuni ritireranno le buste da un litro ciascuna, secondo un preciso calendario, e provvederanno a distribuirle alla popolazione.
Quindici autobotti, messe a disposizione da vigili del fuoco, da associazioni di volontariato, dal Corpo forestale dello Stato e dalla protezione civile della Regione Campania, invece, assicureranno la fornitura idrica a Case di Cura ed ospedali della zona interessata.
Un altro punto di fornitura dell’acqua è stato individuato presso le sorgenti di Santa Maria La Foce. L’Arpac e l’Asl Sa1 predisporranno gli interventi per la clorazione dell’acqua.
L’interruzione si è resa necessaria al fine di effettuare i lavori di collegamento idraulico della nuova condotta DN800 e risolvere in maniera decisiva la problematica legata ai continui guasti della condotta regionale DN 1300.
Sarà sempre attivo, per qualsiasi informazione, il numero verde della Gori 800-218270. I siti della Regione all’indirizzo www.regione.campania.it e quello della Gori stessa www.goriacqua.com saranno aggiornati in tempo reale.
UFFICIO STAMPA DELLA REGIONE CAMPANIA – COMUNICATO STAMPA DEL 5 MARZO 2007

INQUINAMENTO AMBIENTALE: Il fiume Sabato e l’antenna a Mirabella

FIUME SABATO
Fiume Sabato, l’allarme dell’Arpac
Atripalda – Dopo la richiesta di ulteriori e dettagliati chiarimenti del sindaco Carmela Rega all’Arpac, l’ente per la protezione ambientale ha chiarito la situazione in merito alla questione fiume Sabato.
Dopo il ritrovamento, avvenuto la scorsa settimana, di pesci morti per avvelenamento si attendono ancora chiarimenti in merito alla questione. In attesa dei risultati delle analisi, l’Arpac ha sottolineato la necessità di un monitoraggio costante e continuo delle acque irpine e campane in generale.
Le condizioni in cui versa il Sabato, e non solo, infatti, destano molta preocupazione. E la prossima settimana, il primo cittadino di Atripalda ha chiesto un incontro in provincia con l’assessore all’ambiente Bruno Fierro. Lo scopo é quello di mettere in atto una politica, magari condivisa da tutti i comuni attraversati dal fiume, per il recupero di uno dei più importanti corsi d’acqua della provincia. Pur non essendo una questione prettamente atripaldese, ha precisato la Rega, é necessaria una tutela di questo patrimonio ambientale. Dello stesso avviso Teodoro Renzulli, sindaco di San Michele di Serino, comune, insieme a Santa Lucia di Serino, dove sono state ritrovate le trote avvelenate.
«Abbiamo già avuto, la scorsa settimana un incontro in provincia, con l’assessore Fierro- ha dichiarato Renzulli-. La situazione é senza dubbio molto delicata. Io ho potuto vedere con i miei occhi, accompagnato dal comandante dei vigili urbani i pesci morti sulle rive del fiume. E vista l’entità del danno la cosa fa pensare a degli scarichi industriali o comunque di grandi dimensioni. Nei giorni scorsi si é parlato del cromo, come responsabile dell’inquinamento delle acque. Se così fosse la cosa é molto grave e si tratterebbe di immissioni abusive. Ma sinceramente non mi sembra plausibile visto l’utilizzo che si fa di questo materiale. Nei nostri comuni, infatti, non ci sono industrie conciarie, dove il cromo é maggiormente utilizzato. Sarebbe più plausibile parlare di tannino, sostanza scaricata dalle fabbriche che lavorano prodotti come le castagne. Ma anche in questo caso la cosa é tutta da verificare. Non ci resta che aspettare i risultati delle analisi e pensare ad una politica di recupero che vada oltre il singolo episodio».
Ma le acque del serinese non sono nuove ai problemi di inquinamento. Lo scorso anno, infatti, si é verificato un caso simile. Furono ritrovati nelle acque del torrenre Barra e del laghetto artificiale di Madonna delle grazie una discreta quantita di trote avvelenate.
«La questione del torrente Barra é molto simile a questa ma la cosa é stata risolta. E in quel caso si trattò proprio di un’alta concentrazione di tannino. Ma la situazione fu risolta e il torrente risistemato in tutto il suo corso. E la cosa necessario da fare a mio avviso é proprio questa. Monitorare tratto per tratto il fiume in modo da capire da dove, se ci sono, provengono gli scarichi inquinanti. Mi sento di escludere che si tratti di privati cittadini.
Gli scarichi foganri non potrebbero fare dani simili. Ma olttre che individuare i responsabili, bisogna mettere in atto una politicha di rivitalizzazione del Sabato. A partire dal problema dell’acqua, sempre scarsa. E’ inutile fare progetti e investire denaro in percorsi turistici se prima non risolviamo questi problemi».
Valentina Villani
Articoli correlati sull’online di Ottopagine
• Verdi: fiume Sabato, è un disastro
• San Michele di Serino- Grande preoccupazione dopo i prelievi fatti dall’Arpac nelle acqu…
• Sabato avvelenato, si attende l’esito dei test
• In attesa dei risultati dei test sui campioni di acqua e pesci morti, resta il divieto di …
• Asse attrezzato e tutela ambientale, le modifiche
• Asse attrezzato Valle Caudina-Pianodardine, primo sì alle modifiche. Ampie rassicurazioni…
• Sabato avvelenato, divieto di pesca
• Inquinamento del fiume Sabato, divieto di pesca nei tratti del corso d’acqua che attrave…
• Ordinanze e interrogazioni, tanti i campanelli d’allarme nell’area industriale
• L’area di Nusco-Lioni-Sant’Angelo dei Lombardi è da tempo oggetto di ordinanze e inte…
(da Redazione online Ottopagine, quotidiano di avellino e provincia – 03.03.07, 12:22 pm)

ANTENNA
Irpinia Mirabella. Antenna, vittoria del Comune.
La Telecom Italia mobile ha ritirato il ricorso per l’antenna che doveva sorgere in Via San Leonardo. L’amministrazione comunale è uscita vincitrice da una vicenda che si protraeva dal 2005. «Siamo decisamente soddisfatti- afferma l’assessore ai lavori pubblici, Giovanni Sorrentino – visti gli esiti negativi di tante battaglie intraprese da amministrazioni di altri comuni, temevamo che anche nel nostro caso la compagnia di telefonia sarebbe riuscita ad installare il suo alto traliccio; ma così non è stato. Le diverse iniziative che l’amministrazione che rappresento ha messo in campo, hanno in qualche modo scoraggiato la Tim». L’ultimo ricorso al Tar, che i gestori avevano presentato per obiettare all’azione dell’amministrazione, è stato ritirato e cancellato. Nell’agosto del 2005 i gestori presentavano domanda per l’installazione di un traliccio di trenta metri in località San Leonardo, che poi è l’amena collinetta che si osserva dalla Torretta. L’amministrazione non concedeva il permesso poiché il luogo era considerato di importanza paesaggistica (tant’è che successivamente l’area è stata individuata per il parco urbano ed è in attesa di finanziamento dalla Regione Campania), così partiva il primo ricorso al Tar da parte della Tim. Contestualmente il Comune di Mirabella si dotava di Piano per la telefonia mobile, individuando siti alternativi ed idonei per l’installazione delle antenne. Insomma, a seguito di una lunga serie di atti, oggi l’epilogo positivo per la cittadinanza, comunicato dall’avvocato Fortunato che ha seguito la vicenda per conto del Comune di Mirabella. Certo è che, oltre al pericolo per la salute pubblica, rappresentato dal campo elettromagnetico prodotto dall’antenna, sarebbe stato frustrante per i mirabellani fare una passeggiata sulla panoramica Torretta e trovarsi di fronte un’antenna di trenta metri. L’intero paesaggio ne sarebbe stato deturpato.
Monica De Benedetto
Irpinia Elettrodotto, venti famiglie sotto i tralicci
Redazione Ottopagine quotidiano di Avellino e provincia – 06.02.07, 10:41 am
PATERNOPOLI – All’ombra dei tralicci. Vivono così gli abitanti di contrada San Guidico, a Paternopoli. Ma non soltanto loro. La ventina di famiglie che ha casa e, spesso, anche lavoro in questa zona periferica, è soltanto una piccola parte della popolazione irpina soggetta all’inquinamento elettromagnetico e una piccolissima parte di quella nazionale. Quest’area, nello specifico, è interessata dalla presenza di un’antenna di telefonia mobile – contro la cui installazione i paternesi si sono battuti per molto tempo, riuscendo soltanto ad evitare che fosse costruita nelle vicinanze delle scuole – e di un elettrodotto. Paternopoli, infatti, si trova lungo la linea Matera Santa Sofia, quella che dal primo febbraio di quest’anno è stata autorizzata da un decreto ministeriale. L’impianto ha certamente la sua utilità, in quanto trasportatore di energia elettrica. Ma legge ed utilità a parte, gli abitanti di San Guidico, o almeno una parte, proprio non ci stanno a vivere tra “aria fritta” e “onde artificiali”. Le proteste sul territorio non sono mancate ma, forse, nemmeno bastate. Questo il pensiero di chi, come Giuseppe Storti e Giovanni Palmieri dei Verdi-Curitiba, alla realtà elettrosmog non si arrende. «Non metto in dubbio l’utilità dell’impianto – spiega Storti, coordinatore degli ambientalisti – ma bisogna tenere presente anche il danno alla salute che questo comporta». Negli ultimi venti anni, infatti, tra quanti vivono in zone in cui sono presenti tralicci ad alta tensione, si è riscontrato un aumento dell’incidenza di alcune malattie degenerative che potrebbero essere considerate frutto dell’esposizione ai campi elettromagnetici. E studi condotti in varie parti del mondo hanno dimostrato la nocività dei campi elettromagnetici anche a bassa tensione. Leucemie infantili, tumori del sistema nervoso, tumori mammari ed altro sono le patologie indicate da organismi internazionali come possibili conseguenze dovute a questa forma d’inquinamento. Di fronte a questi pericoli, il gruppo dei Verdi non ha intenzione di soprassedere e annuncia battaglia. “Arriveremo fino al presidente Pecoraro Scanio – continua Storti – affinché venga fatta una legge che obblighi l’interramento dei tralicci, quella che al momento sembra essere una soluzione contro l’esposizione elettromagnetica ». «Vivo in questa contrada con mia moglie ed i miei due bambini – dichiara Palmieri – ed è soprattutto per loro che ho paura. La mia battaglia contro l’elettrosmog non è soltanto riferita all’elettrodotto ma anche all’antenna Wind in funzione qui a San Guidico. Io stesso ho interpellato l’Arpac perché effettuasse i controlli, ma all’ente l’impianto risulta non attivo. Purtroppo non è così. Oltre ai rumori del generatore, la struttura viene periodicamente rifornita di gasolio. E questi due fatti sono i segnali indiscutibili del funzionamento dell’antenna, nonostante l’autorizzazione – peraltro concessa soltanto per effettuare delle prove tecniche – sia scaduta. Di fronte a tutto questo l’amministrazione è latitante».
Maddalena Verderosa
Per saperne di più gli articoli correlati già pubblicati da Ottopagine si possono consultare sull’online del quotidiano:
• Il caso elettrodotto in Parlamento
• Sulla realizzazione, da parte della società “Terna – Rete Elettrica Nazionale S.p.a.⮮.
• I primi test a febbraio. In coro: «No all’elettrodotto»
• Contro l’elettrodotto un coro di no. Dopo l’avviso da parte della società Terna – “…
• Comitato provinciale per il «no». Patto di ferro tra amministratori
• “No all’elettrodotto”. Il coro unanime si leva a gran voce da Paternopoli a Cervinar…
• Elettrodotto, c’è un nuovo progetto
• Elettrodotto, l’Irpinia si ribella. Dopo l’energizzazione della Matera-Santa Sofia, le…
• Oggi consiglio comunale a Carvinara
• Convocato per questo pomeriggio alle 16,30 il consiglio comunale di Cervinara – uno dei …

(da Redazione online Ottopagine quotidiano di Avellino e provincia – 28.02.07, 10:21 am)


0 commenti

Lascia un commento

Segnaposto per l'avatar

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *