AUTOSTRADE DEL MARE: FORMULA IMMEDIATA DI PARTENZA DA L 2S
Un appuntamento al vertice. L’ottava Convention Euromed “From land to sea” del Gruppo Grimaldi Napoli, intitolata “Motorways of the sea: the quick start formula from L 2 S” è stata inaugurata nel Salon Gran Via del Grand Hotel Ritz di Barcellona dal presidente del Gruppo Grimaldi Napoli, Cavalier Guido Grimaldi, che ha accolto con tutta la sua bella e numerosa famiglia gli ospiti giunti da ogni parte del mondo; argomento cardine della convention, gli obiettivi, l’evoluzione del trasporto dalla terra al mare, la stabilizzazione dei trasferimenti di merci e passeggeri via mare e il resoconto dei traffici effettuati con le Autostrade del Mare. Grande risalto ha avuto la linea Eurostar – e particolarmente l’Eurostar Roma che copre la tratta Civitavecchia -Barcellona e sta per essere affiancata da un’altra nave che garantirà la frequenza quotidiana delle partenze e degli arrivi nella capitale catalana: il Cavalier Guido si è anche soffermato sulla decisione di approntare, come già avviene fra la Germania e il Baltico, un servizio di trasporti misto passeggeri-merci più confortevole. Del servizio settimanale Euromed (che tocca nove porti del Nord Europa assicurando una prestazione fissa, integrata recentemente con altre sette navi per garantire la partenze a giorni alterni dal Nord Europa e dal Mediterraneo) ha parlato diffusamente Manuel Grimaldi direttore esecutivo Gruppo Grimaldi, managing director di Atlantica di Navigazione spa e responsabile delle linee Euro-Med. <> ha esordito Manuel, che ha poi proseguito << abbiamo osservato che il nostro sistema Euro Med assicura una diminuzione dell’emissione di idrocarburi sulle strade rotabili di circa il 45%, con un vantaggio di 15 a uno; progettiamo di arrivare allo spostamento di più di 90 miliardi tonnellate/Km, poichè solo nell’anno passato abbiamo sottratto 400 milioni di tonnellate/Km dalla strada per trasportarli via mare. I vantaggi di questo traffico si aggirano intorno ai 6 miliardi di euro e non c’è dubbio che i trasporti siano fattori chiave per la sostenibilità ambientale e economica dell’intera Europa: le Autorità illuminate di tanti Paesi puntano ai trasporti marittimi come base per lo sviluppo finanziario dei loro territori, come provano i trasporti intermodali realizzati con le reti ferroviarie transeuropee, che vanno da Lisbona a Istanbul attraverso Portogallo, Italia, Grecia, Turchia. Un altro corridoio intermodale, che possiamo attivare con i nostri vettori, per collegare il Sud tocca Kiev, poi Patrasso, Atene, Salonicco e c’è un’altra linea che può coprire il tragitto da Durazzo a Sofia e Costanza: le Autostrade del Mare sono uno strumento importante per l’Europa Unita che va via via estendendosi e i trasporti marittimi – che con l’intermodalità coprono il 43% del traffico mercantile - vanno dotati di un atteggiamento competitivo per aumentare efficienza, trasparenza e flessibilità del settore, con una sicura previsione di crescita, dovuta anche ai problemi di consumo petrolifero, inquinamento ambientale, costi aggiuntivi, che incidono pesantemente sui trasporti stradali, giunti alla saturazione>>. Molti interessanti interventi si sono poi succeduti, come quello di Joaquim Coello presidente dell’Autorità Portuale di Barcellona che ha illustrato la convenienza per la Linea e per il porto di alleggerire il carico delle strade di ben 7000 camion da settembre, con l’incremento di spazio e strutture più grandi per il short sea shipping: nuove strategie prevedono di stabilire collegamenti diretti da Barcellona per trasportare le merci via mare e migliorare i rapporti commerciali con altri porti, eliminare iter burocratici, ridurre gli oneri amministrativi, avviare sistemi di formazione affinchè il traffico che dal lontano Oriente il traffico si sposta nel Sud e poi nel Nord Europa riporti il Mediterraneo alla gloria del passato.
Anche Mariano Navas, presidente dei Porti dello Stato ha sostenuto che una politica comune dei porti è possibile anche se gestione e modalità sono diversi, poichè l’ Unione europea deve avere un ruolo preminente e attuare la non distorsione della concorrenza , ovvero un patto di competitività per aumentare il traffico, aiutare temporaneamente gli operatori che decidono di partecipare al progetto delle Autostrade del Mare, rendere possibili sovvenzioni e sconti di tariffe, incrementare la partecipazione ai concorsi indetti nell’ Europa Unita. Manel Ladal segretario per la mobilità- Governo Autonomo della Catalogna, dichiara che Governo regionale e nazionale della Spagna lavorano alacremente per favorire il progetto Autostrade del Mare e che la Catalogna vuole essere la capitale di questo tipo di trasporto marittimo, la vera sfida del futuro: Fabio Capocaccia, direttore Rete Autostrade Mediterranee, afferma che le Autostrade del mare sono l’unica possibilità concreta per un cambiamento modale da attuare in tempi rapidi per conseguire entro il 2010 l’obiettivo previsto dal Libro Bianco, promuovendo i corridoi paneuropei verso l’Europa orientale, le Reti TNT, Helsinki, Varsavia. Il governo italiano ha creato un’azienda pubblica per dialogare con gli stati membri, per cui adesso bisogna procedere con le manovre finanziarie e far interagire armatori, spedizionieri, trasportatori su strada, mettendo d’accordo 16 linee (di cui molte gestite da Grimaldi) con un milione di camion all’anno che possono essere rimossi dalle strade e trasportati con la rete Euro Med. Alfons Guinier segretario generale delle Reti transeuropee per il Mar Baltico, Europa sud est e ovest, afferma che la catena di forniture e il collegamento fra porti sono il nodo cruciale da risolvere e che le Autostrade del Mare possono essere migliorate e ampliate per accoglienza, poichè offrono un grado di flessibilità che non c’è su terra e vantaggi competitivi: Fotis Karamitsos direttore per i Trasporti Marittimi della Commissione Europea, a sua volta, sottolinea che le Autostrade del Mare sono una realtà indispensabile per l’aumento del traffico europeo di merci, poichè le performances su treno sono deludenti, richiedono investimenti di 600 miliardi di euro e tempi lunghissimi. Le barriere fisiche come Alpi e Pirenei non esistono sul mare e quindi l’approccio al sistema Euro Med deve essere facile e veloce: va resa fattiva questa solida base e la Grecia vuole incentivare il connubio fra industria e imprese e i rapporti marittimi porta a porta, collegando il meglio dei servizi marittimi integrati. Giovanni Moscherini presidente del Porto di Civitavecchia, Fiumicino e Gaeta, dopo una riflessione sulla circostanza che non tutti i porti possono essere capolinea e che va stabilito chi deve indicare gli snodi e le connessioni ferroviarie e stradali e quale sia la velocità di inserimento nelle rete stradale, poichè il 95% dei porti italiani non è fisicamente in grado di garantire queste circostanze passa a illustrare il network portuale che dirige brillantemente. Gaeta è ormai l’alter ego di Salerno ed ha la vocazione di ancillare porto medio, mentre il porto di Civitavecchia che ha investito somme consistenti per 10 attracchi per le Autostrade del mare, dispone di un retroporto libero da qualsiasi insediamento, ove progettare mezzo milione di metri quadri dedicati allo stoccaggio auto : anche Tarquinia e le zone limitrofe offrono un milione di metri quadri da destinarsi al traffico marittimo, per incoraggiare gli imprenditori che credono nelle Autostrade del Mare. Mike Dickinson direttore Logistica General Motors Europa intrattiene invece l’uditorio sull’importante Premio “Fornitori dell’anno” assegnato al Gruppo Grimaldi Napoli, illustrando i requisiti indispensabili affinchè un’azienda possa candidarsi a riceverlo e lodando la cultura societaria del team armatoriale partenopeo: Mike Sturgeon General Manager Toyota si sofferma sul tema della qualità, facendo realistici confronti fra la modalità terrestre e marittima e sottolineando i danni riportati dalle autovetture trasportate per rete ferroviaria per vandalismo, a fronte dell’integrità dei mezzi trasferiti via mare. E’ poi la volta di Mike Sturgeon, General Manager Toyota che fa il punto sul tema della qualità con confronti fra la modalità terrestre e marittima ed enumera i danni subiti dalle vetture trasferite per via ferroviaria per vandalismo, furti, airbags spariti, contaminazione o danni alle auto, ruggine, colpi dovuti alla movimentazioni delle auto, vagoni forzati, con il 7,3% delle spedizioni danneggiate a fronte del 1,4% relativo al trasporto marittimo: una vettura danneggiata si traduce in problemi di immagine, arriva tardi al cliente e, inoltre, fra gli altri difetti, il trasporto ferroviario non offre flessibilità (è sicuramente meno problematico trovare una nave in più che non un treno), ha un basso livello tecnologico e soffre di difficoltà nella comunicazione, poichè sono sempre i clienti a informare le ditte produttrici dei danni verificatesi e non i trasportatori. La migliore qualità e i costi più bassi, sono argomento anche della relazione di Jurgen Leykum manager Trasporti Mare e Aria Volkswagen che giudica le Autostrade del Mare un componente valido dei trasporti: Leykum ritiene che lo sviluppo dello short sea shipping sia stato favorito anche dai difetti di altre modalità di trasporto e che – calcolati costi e vantaggi – non si può negoziare sulla qualità. Nelle prospettive di futuro, lo short sea shipping è un componente valore nella catena distribuzione del prodotto: occorre però ottenere migliori condizioni dei porti, avere più players sulle rotte, promuovere condizioni di consegna più elevate nei porti, ridurre i tempi di attesa, accertarsi che i vettori siano più numerosi per garantire maggior frequenza dei viaggi, cosa che avviene raramente se ci sono solo navi sempre più grandi a effettuare i percorsi. Marco Manfredini vice presidente Sistemi Logistici Fiat Auto espone le necessità di una Rete che riunisce 10 stabilimenti in Europa con un milione e mezzo di veicoli da spedire: è opportuno mediare i trasporti gommati e marittimi e serve innanzitutto un vantaggio competitivo per trasportare le merci in molti Paesi, con un sistema flessibile che si sposti da una modalità all’altra, da gestire con sistemi telematici. Un sistema di monitoraggio a discrezione è la soluzione giacchè non ha senso imporre il proprio sistema informatico agli altri operatori e fornitori: tutto va integrato in un livello superiore di controllo informatico per sapere in ogni minuto dov’è la merce, semplificando i dati in indicatori che illustrano costi, tempi di attraversamento, danni, imput (stabilità di produzione per garantire un efficiente risultato). La convention, per molti versi stimolante ed esauriente, termina fra gli applausi convinti dei partecipanti: un aperitivo nel Salon Imperial e una magnifica cena di Gala nel Salon Gran Via concludono in grande stile l’affollatissima manifestazione. Laura Caico
3 novembre 2004 – Il pianeta di Laura Caico: la grande cucina napoletana al Gala del cerino.
Un week end all’insegna del gusto. Il cinquantennale della Delegazione di Napoli dell’Accademia Italiana della Cucina ha condotto un rilevante numero di ospiti italiani e stranieri, provenienti da tutte le parti d’Europa e dagli Stati Uniti a Napoli per approfondirne le caratteristiche architettoniche, artistiche e gastronomiche: guidati dal presidente Leonardo Bianchi e dalla Segretaria e Consigliera Myriam Cimino Fonti, gli Accademici hanno assistito a spettacoli di danza classica con il Balletto del Teatro San Carlo e partecipato all’attribuzione dei Premi biennali “Jeanne Carola”, consistente nella riproduzione della Padella Pompeiana, “Nello Oliviero” consistente nella riproduzione del Mestolo Ercolanense destinato al miglior cuoco emergente della provincia di Napoli e vinto da Antonella del Gaizo di “Napoli mia” e “Neapolitan Food Award” consistente in una targa bronzea per il ristorante all’estero che porta in alto il nome di Napoli, vinto da “Paolos’Idea – La Ciabatta” di Bruxelles. Altro incontro ad alto livello è avvenuto con i lavori del Convegno “La Grande Cucina Napoletana” svoltosi nei saloni di Villa Pignatelli, dove autentica ammirazione hanno destato anche le “Tavole Imbandite” apparecchiate con stoviglie d’epoca, tovaglie di pizzo del ‘700 intessuto a mano, porcellane tedesche, francesi e napoletane della Real Casa di Capodimonte. Durante i lavori – presieduti dal brillante presidente nazionale dell’Accademia italiana della Cucina, nonchè presidente dell’Acadèmie Internazionale de la Gastronomie, Pino dell’Osso e coordinati da Mario De Simone, Santa Di Salvo, Antonio Fiore e Leonardo Bianchi – si sono susseguiti gli interventi di illustri conversatori come Renato De Falco, Gioacchino Lanza Tomasi, Petronio Petrone, Franco Santasilia, Diego Forquet, Giambattista Carignani, Vittorio Accardi, Vincenzo Del Genio, Giancarlo Alisio, Angela Carola, su temi come la storia dei Timballi e dei sartù, le vicende dei Monzù napoletani, i vini campani dagli antichi Romani ai nuovi Irpini, i sontuosi pranzi a Palazzo Ruffo di Bagnara, i palazzi e le architetture dei banchetti napoletani, le porcellane nelle grandi tavole da Carlo III a Giustiniani: argomenti di sicura presa discorsiva e stimolante profilo tecnico che hanno destato vivo interesse nell’uditorio altamente specializzato dei gastronomi. Il week end napoletano si è chiuso con un evento di notevole eleganza, il Gala del Cerino in onore del presidente nazionale Pino dell’Osso, svoltosi nelle sale del Grand Hotel Parker’s: la cena predisposta da Baciot – chef del ristorante “George” del medesimo hotel e fresco vincitore della prima edizione del Premio “Jeanne Carola”promulgato dalla Delegazione di Napoli per il miglior cuoco professionista della provincia di Napoli – è stata apprezzata in ogni suo risvolto. Previsti dal menu, un Ristretto al Marsala, seguito dall’ormai famoso “Cerino”, scenograficamente introdotto a luci spente, che ha richiesto lunghe lavorazioni per la laboriosità insita nella preparazione. La ricetta – persa da tempo e ormai sconosciuta anche ai conoscitori della tradizione napoletana – ritrovata in un tomo d’epoca dopo lunghe ricerche, grazie alla perseveranza di Leonardo Bianchi, presenta un cuore di carne, funghi, besciamella, all’interno di un lunare involucro di pasta: segue un superbo arrosto alla papigliotta, con contorno di funghetti di patate e zucchine trifolate, che fa pronunciare parole di lode verso Baciot, gratificato da una medaglia-ricordo riservata agli chef più meritevoli e applaudito da tutti gli Accademici, per l’eccellenza del lavoro eseguito. Al dessert, appuntamento impegnativo con un’altra gloriosa ricetta riscoperta da Leonardo Bianchi nell’immenso patrimonio gastronomico partenopeo, la “Bomba Vesuviana” che – al pari del Cerino – presenta una sagoma curvilinea con la sommità fiammeggiante a simboleggiare il suggestivo Vesuvio, emblema della città: al termine della raffinata cena, accompagnati dall’avvocato Francesco Avallone proprietario del Parker’s, dai suoi figli Tani, Maria Ida, Maria Bice e Sissi amministratore delegato dell’hotel e dalla direttrice Alessandra Bragoli, gli invitati hanno visitato il Bidder bar e il ristorante “George”, godendo dell’incomparabile panorama del Golfo di Napoli. Laura Caico


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